Si parte!

“Si parte!”, si fa per dire.

Sono ancora qui, nella mia amata Italia, mentre scrivo queste righe, sperando che, oltre a dare informazioni riguardanti la mia situazione Erasmus e questo nuovo percorso di vita che, contemporaneamente, mi accingo ad affrontare, possano anche darmi coraggio ed essermi utili quando, alla fine della mia esperienza, tirerò le somme e farò un po’ i conti con quello che mi aspettavo di ricevere e quello che in realtà avrò ottenuto. Sono molto emozionata nel descrivere questa esperienza, perché se mi trovo qui a scriverne, adesso, significa che l’opportunità di vivere in Spagna, ed in particolare a Barcellona, è davvero reale e non è più soltanto un sogno, per me.

Un piccolo, grande, sogno che si realizza!

Sono una studentessa del Master Europeo in Health and Physical Activity dell’Università del Foro Italico di Roma ed in occasione dell’obbligatorio sviluppo della mia tesi, ho approfittato dell’opportunità di partecipare al bando Erasmus che anche ai tempi della mia Laurea Triennale, ottenuta presso l’Università degli Studi di Perugia, mi aveva cullato nel sogno di poter partecipare a questo progetto.

si-parte-4b95cfdefa23b86c018f73a37ac5714

Perché non prima?!

In questa ormai passata situazione, mi si erano presentati dei ritardi riguardo il sostenimento di alcuni esami per via di un precedente trasferimento di facoltà.

E’ questa la ragione per cui avevo rinunciato, in precedenza, ad un’occasione simile.

Fortunatamente risultata vincitrice, non idonea, e cioè vincitrice della posizione Erasmus, ma senza borsa, ho accettato con immensa gioia l’idea di poter fare ricerca presso una qualsiasi università più prestigiosa della mia, o comunque in grado di fornirmi i giusti ed opportuni stimoli, necessari a portare a termine il mio presente corso di studio.

Quale università?!

Scorrendo fra le righe delle università consorziate tramite agreement universitario, per decidere a quale avrei potuto inoltrare la richiesta di accettazione, mi sono lasciata affascinare anche da una università britannica e da un’altra svizzera che, sebbene non rientrassero nella mia prima intenzione di scelta, mi stimolavano comunque molto, dal punto di vista accademico.

“Fortunatamente”, queste due università erano disponibili soltanto per i dottorandi. Avrei dunque dovuto, dunque, aspettare ancora un altro po’ di tempo prima di potermi iscrivere. Non è stato facile, allora, scegliere la mia destinazione.

Questo perché l’elenco di università spagnole, ringraziando il Cielo, è quello più corposo rispetto alle altre nazioni. Riflettendo su questo dato, mi viene subito da pensare alla calorosità dell’animo tipicamente spagnola, di cui, anche noi italiani, possiamo vantare alcune similitudini.

La Spagna: un paese accogliente!!

Così mi chiedo, retoricamente, se questa maggiore disponibilità, dal punto di vista universitario ed accademico, non dipenda anche e/o soprattutto, da una maggiore apertura verso “l’altro”, in ambito umano.

Un’attenta ricerca!

Confesso di aver ricercato ed analizzato sul web, in maniera molto scrupolosa, tutte le università presenti in elenco, comparandole in base ad alcuni fattori che ho ritenuto maggiormente importanti per la mia scelta.

Madrid o Barcellona?! Questo è il dilemma!

Vi stupirete nel leggere che la mia meta di destinazione non avrebbe dovuto essere Barcellona, ma, di seguito, spiegherò largamente perché.

Ho sempre desiderato di vivere un’esperienza del genere in una grande città, non perché ricercassi un maggior divertimento, che pure non guasterebbe, ma perché sono sempre stata consapevole del fatto che sarei stata seguita, forse, o molto probabilmente, meglio rispetto a delle atre “piccole” città, per degli ovvi motivi di mancanza di servizi.

Ad oggi, credo che qualsiasi città, indipendentemente dalla grandezza dell’Ateneo, possa garantire e fornire un ottimo ed elevato livello di formazione universitaria.

Ciononostante, sono molto felice della mia meta finale e credo che il destino non avrebbe potuto assegnarmi un posto migliore.

Se, infatti, le rinomate spiagge di alcune località del Sud della Spagna mi avevamo tentato immensamente nell’effettuare la mia scelta, le ultime due università, e di conseguenza città, non depennate dal mio elenco erano l’Università Europea di Madrid e l’INEFC di Barcellona (Istituto Nazionale di Educazione Fisica di Catalunya).

Era, in realtà, proprio la prima università citata, quella che avevo desiderato, inizialmente, come la mia personale destinazione Erasmus, sia per via della vicinanza al mio Master, che si tiene anche presso il citato ateneo spagnolo, sia perché ho scoperto essere lo stesso, un istituto privato e che potesse, quindi, garantire l’assistenza di un tutor nel lavoro di ricerca, sia perché sono molto vicina all’ambito europeo e sia perché ero, e lo sono ancora, molto affascinata dalla capitale spagnola, tanto simile alla città di Roma, dove, attualmente, vivo.

Un’altra lingua?!

C’era, inoltre, un’altra ragione che mi spingeva a desiderare maggiormente Madrid, piuttosto che Barcellona: è il caso della lingua.

si-parte-db88a229495a1e5d20060efffeeb5fc

Benché io abbia studiato la lingua spagnola per due anni consecutivi, circa 10 anni fa, ai tempi del liceo,  in occasione di un corso scolastico, ma extracurriculare, avrei avuto voglia, ed ancora ce l’ho, di migliorare il mio livello personale di spagnolo, se non addirittura di rispolverarlo.

Non conosco affatto il catalano!

La lingua catalana mi impediva, dunque, ancor prima di poter pensare di paragonare Barcellona con la capitale, di essere talmente tanto coraggiosa da poter pensare di affrontare una simile e tanto dispendiosa situazione di studio, non soltanto in una lingua da dover rispolverare, ma, ancora più pretenziosamente, in una lingua relativamente poco parlata rispetto allo spagnolo e, soprattutto, completamente nuova per me e mai sentita nominare prima di allora.

si-parte-ff5bdc842ef70754fe40fb280381146

Ancora prima di trarre le mie conclusioni su Madrid, infatti, la mia scelta nasceva da sé. Barcellona è sempre stata l’appellativo più bello da dare ad una vacanza o ad una città che già a pronunciarla riesce a stampare un sorriso nella mente.

Ed io non sono mai stata indifferente al suo fascino.

Semplicemente, ero molto consapevole, al contrario di quanto si possa pensare, rileggendo le righe scritte pochi centimetri più su, delle potenzialità e delle bellezze che Barcellona avrebbe potuto offrirmi, soprattutto perché, al momento della mia scelta, avevo progettato di sviluppare un lavoro di tesi inerente al calcio.

E’ anche la rivalità calcistica tra “le due capitali” ad avermi messa in crisi per diversi gironi prima di decidere.

Eppure, e nonostante tutto quanto riportato fino ad ora, la mia scelta era già stata fatta, inconsciamente, soltanto che, una determinata paura di non farcela, bloccava enormemente la mia scelta: la lingua catalana. Era per me un blocco emotivo.

Un rifiuto psicologico che mi impediva di ragionare.

E’ per questo che credo di aver perso del tempo ricercando dei contatti presso l’università di Madrid che, in ogni caso, non sono riuscita mai ad ottenere.

Era necessario, infatti, al fine di confermare la propria reale intenzione di partecipare al progetto, a spese proprie, ricercare un professore esterno (appartenente quindi all’università di arrivo) che mi prendesse in carico come studente, con la funzione di monitorare la mia effettiva presenza in università e la mia costanza nel lavoro del lo sviluppo di ricerca.

In tutta sincerità, è stato a malincuore che ho rinunciato a continuare a ricercare invano dei contatti, quando, a seguito di innumerevoli e-mail e telefonate, che rinviavano inutilmente nel tempo la  disponibilità delle persone competenti, non ho mai incontrato un riscontro positivo.

Ciò non toglie, che io sia felice, adesso, di aver vissuto la mia esperienza proprio a Barcellona!

Barcellona – Madrid: 1 a 0!

E’ così che, senza neanche troppe richieste, Barcellona mi ha dimostrato, sin da subito, una enorme professionalità e disponibilità! Mi spiace tanto per Madrid, e, soprattutto, non vorrei giudicare due grandi e meravigliose come queste, soltanto attraverso questa mia prima e formale richiesta, eppure, sono costretta a farlo, dopo tutti gli sforzi che ho fatto, per poter essere accettata a Madrid, e la sola richiesta fatta in un caldo pomeriggio, per essere, invece, accettata a Barcellona.

Vince Barcellona!

Scrivo queste ultime righe quando sono ormai rientrata a casa, alla fine del mio nuovo e, forse, più bel percorso di vita che abbia mai fatto ( tolgo il “forse”!! ), ed è perché vorrei dire che, anche se ho soggiornato a Barcellona per 6 mesi esatti, non ho mai avuto la possibilità di visitare la capitale spagnola. Tuttavia, mi ritengo vincitrice di una città meravigliosa come Barcellona, sotto tantissimi aspetti.

Concludo questo articolo, quindi, con la speranza di poter dire qualcosa in più rispetto alla città di Madrid e magari, perché no, di potermi ricredere riguardo alla disponibilità dei suoi fedeli e tanto orgogliosi abitanti!

si-parte-e04368d5b08b89a6037f9a20ef7504a

Da Cosenza è tutto!

Passo e chiudo!

Alla prossima!

PS: Grazie infinite per aver letto questo articolo!!


Galleria foto


Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!