Coinquilini internazionali nella mia prima casa a Barcellona, in Erasmus!

Introduzione al post!

Così come mi era già successo riguardo la stesura del mio post per la ricetta della pizza, il mio computer sembra divertirsi nel voler cancellare quello che scrivo. Pazienza! Riscriverò anche questo post! Spero, però, di riuscire a farlo con lo stesso entusiasmo.

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Cominciamo!

Sono a dir poco felice della situazione che mi ha accolta nella mia nuova casa e nella mi aprima esprienza di Erasmus.

I miei coinquilini, Fabio, Adèl e Kevin, sono, a dir poco, fantastici!

Di questo, devo ringraziare sia Fabio, per avermi suggerito il posto e sia l’agenzia che mi ha fornito la stanza, la quale si è preoccupata tantissimo affinché le “quote rosa” fossero almeno al pari di quelle maschili.

Credo che abbiano creato, seppure involontariamente, una piccola grande famiglia! Sembrerebbe azzardato dirlo a sole due settimane dall’arrivo nella mia nuova casa, ma voglio essere coraggiosa nel farlo!

(Ironica!)

Ve li presenterò uno ad uno!

Fabio.

Fabio è il ragazzo che mi ha suggerito la casa, ma anche l’unica persona con cui ho avuto contatti prima di arrivare qui a Barcellona. Devo quindi molto a lui e, ogni tanto, mi piace ringraziarlo per tutto questo, preparandogli un inaspettato tiramisù!

Cosa dire di lui?

E’ italiano! Questa caratteristica, nonostante sia molto limitativa, nell’ambito di apprendimento linguistico, non lo è affatto dal punto di vista morale!

In un periodo in cui rientrando a casa riesco soltanto a pensare se e che ho detto la cosa giusta  sbagliata tentando di comunicare con la commessa di un negozio che parla sempre e soltanto catalano, o che ancora, dopo due settimane io non abbia acquisito un buon livello di una lingua tanto simile alla mia, trovare una persona con cui puoi liberamente parlare la tua lingua, serve tantissimo!

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Serve tantissimo a farti sentire “un po’ come a casa” e questa credo che sia una delle necessità prioritarie da percepire in una terra straniera, seppure tanto simile, per certi versi, a quella di origine.

Grazie Fabio!

Adèl.

Vi parlo adesso di Adèl, una ragazza simpaticissima e, per fortuna (!), non esageratamente scatenata così come si potrebbe pensare di tutte le ragazze che cercano di andare in Erasmus con il solo scopo di divertirsi. Mi ha accolto molto bene al mio arrivo e siamo subito diventate amiche. Nonostante sia ungherese e non parli lo spagnolo, riusciamo a comunicare benissimo in lingua inglese e devo dire che la cosa mi rincuora tanto perché mi aiuta a mantener e il mio tanto importante buon livello di lingua inglese parlata.

Grazie Adèl!

Kevin.

Kevin è una ragazzo molto educato e simpatico. Viene dalla Colombia ed è per questo che spero di poter migliorare il mio livello di spagnolo anche grazie a lui! Finora abbiamo parlato solo in inglese, ma sono già un paio di giorni che ho deciso di buttarmi con il serio apprendimento di questa lingua che, in tutta sincerità, mi ha da sempre affascinato. Ho inoltre notato che abbiamo molte cose in comune, ecco perché sono molto contenta che stia anche lui in casa con noi.

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Che dire?!


Sono felicissima di aver trovato questa piccola grande nuova famiglia e spero di restare con loro il più a lungo possibile!

Sono molto curiosa di sapere se i nostri caratteri, seppure molto pacifici, generalmente, saranno capaci di reggere e resistere al tempo e alle difficoltà o discrepanze che si verificheranno nei prossimi mesi. Le impressioni iniziali sono molto buone, ma sono convinta che (per esperienze  personali), se si è davvero amici, si è anche in grado di affrontare i problemi e di discutere anche delle più piccole cose in maniera tranquilla o comunque sincera. Oggigiorno è tanto difficile trovare una persona che lo sia davvero con te nei rapporti personali, ecco perché mi sento molto fortunata ad aver incontrato persone come loro che, come dice un vecchio proverbio delle mie parti “Si riconoscono dagli occhi”, come a dire che se una persona è buona o meno, se ha qualcosa da nascondere, o meno, glielo si legge negli occhi e loro, credtemi, hanno gli occhi più belli che potessi desiderare!

A dire la verità, ho notato, con il tempo, che ciascuno di noi ha tanti tipi di atteggiamento diversi, rispetto a quelli degli altri.

E’ una questa la bellezza dell’appartenere a diverse “etnie” o comunque a nazioni o territori che distano tra di loro a migliaia di kilometri.

Non è questo, sicuramente il caso mio e di Fabio, in quanto siamo entrambi provenienti dal Sud Italia. Io sono calabrese (lo scrivo soltanto per chi non lo avesse già letto in qualche altro mio post) e lui siciliano. Eppure, benché queste due piccole e grandi regioni siano molto vicine ed abbiano tante cose in comune, mi sento abbastanza presuntuosa dal poter dire di conoscerle sufficientemente per poter affermare che sono, esse, due splendide realtà, ma profondamente diverse tra di loro.

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Con questo, voglio significare che ogni paese, regione o stato contiene in sé la sua storia, la quale si esprime attraverso diverse maniere. Ecco perché nessuna regione o nazione può considerarsi completamente simile ad un’altra.

A questo proposito, credo che una delle cose più belle ed importanti, ma anche forse la più difficile, è quella di accettare l’altro così com’è. Mi permetto di scrivere la parola “altro”, riferendomi ad un estraneo, nello stesso modo in cui potrei essere considerata io da una persona che, semplicemente non proviene dalla mia stessa nazione.

Le piccole e grandi abitudini quotidiane lasciano trasparire molto la civiltà e le abitudini di un popolo e sono certa che, con il tempo, riuscirò a scoprire sempre di più, quelle delle persone che abitano questa casa.


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