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Erasmus Plus in Tunisia, l'inizio di una nuova me...

Pubblicato da flag- Federica La Mantia — 6 anni fa

0 Tags: flag-tn Esperienze Erasmus Tunis, Tunis, Tunisia


Dopo la mia laurea triennale, conseguita a Roma, decisi di tornare nella mia città natale e rivedere tutte le mie scelte, decisi di rimanere lì, alla ricerca di spazi, colori, e profumi a me familiari.  Mi iscrissi così all' Università di  Palermo, per la specialistica in Cooperazione e Sviluppo. 

Il primo giorno di lezioni durantela presentazione del corso venne subito proposto l'Erasmus in Tunisia. 

Ricordo di essere stata fin da subito incuriosita da questa esperienza nonostante la mia voglia viscerale di trovare tranquillità nella mia città natale. 

Passarono un po' di mesi ma alla fine, dopo indecisioni, moltissime paure e preoccupazioni, ansia e ostacoli presentai la domanda per l'Erasmus Plus in Tunisia. 

il 10 settembre 2017 partì, la nave che si allontanava dal Porto di Palermo salutava una piccola terra per avvicinarsi lentamente ad un altro piccolo Paese, così vicino alla Sicilia da sentirlo fortemente un paese "cugino". 

Per una Palermitana non è difficile abituarsi alla caotica sprezzante e a volte faticosa cultura araba, noi Siciliani siamo arabi a metà e chissà forse se la storia fosse andata diversamente la Sicilia avrebbe anche essa fatto parte del Nord Africa. 

Tunisi a settembre è ancora molto calda e la luce la rende di un colore senape, tutto è assolato e i palazzi bianchi che avvolgono la città sembrano voler dar freschezza ad una città calda e stanca del sole. 

Il centro di Tunisi è costutuito da una parte nuova, che è il grande viale di Avenue Bourguiba con negozi, bar e ristoranti fino ad arrivare al cuore pulsante della città che rappresenta la storia e la cultura di Tunisi, la Medina. 

la Medina è un reticolo di piccoli viali pieni di botteghe, venditori di spezie, vestiti, profumi e gioielli. Tutti questi odori si mescolano e si confondono e rimani avvolto dai colori e dagli sguardi furbi dei tunisini che cercano di venderti tutto, urlando parole in italiano, francese o spagnolo. Grandi e abili venditori puoi trovare nella medina di Tunisi, a cui se sei come me un po' timida e introversa non potrai dire di no! :D 

Alla fine della Medina c'è la grande Mosceha al-Zaytūna. Le moschee a Tunisi mi affascinavano tantissimo e non semplicemnte per l'architettura a cui noi non siamo abituati ma per il suono della voce del muezzin, la persona incaricata di salmodiare cinque volte al giorno e che serve a ricordare l'obbligo di effettuare validamente la preghiera islamica. 

Un altro importantissimo aspetto della Tunisia è il cibo! 

La cucina tunisina trae ispirazioni da diverse culture tra cui la cucina berbera, la cucina araba, la  cucina turca e anche dalla cucina italiana. 

L' harissa è ovunque, una salsa tipicamente tunisina una specie di pesto fatto con peperincino fresco, aglio e olio d'oliva, lo magi e devi veramente essere pronta al suer piccante, a me fa impazzire, ho iniziato a mangiarla anche da sola con il pane e come mi ha insegnato un mio amico, olio harissa e baguette e ci puoi fare anche colazione !! :D 

Ovviamente il piatto tipico è il cuscus ma anche il brik una sottile frittella riempita con uova, tonno, patate o carne e formaggio, piegata e fritta in olio caldo o il lablebi 

Il lablabi è un « MUST » della cucina tunisina ,è un piatto che non viene servito nei ristoranti perchè è un piatto popolare ,molto apprezzato soprattutto dai lavoratori che gravitano attorno ai mercati, dai pendolari che affollano le stazioni e dagli studenti all’uscita dai licei.

Il lablabi è una zuppa di ceci, molto densa, cotta a fuoco lento e condita con succo di limone, harissa (una salsa tipica a base di peperoncino allo stato puro), cumino e olio d’oliva. Si possono anche aggiungere capperi, olive e un po’di tonno, poi, a fine cottura, un uovo fresco. Ma la cosa più gustosa è che questa zuppa te la servono da un pentolone fumante, a cui ti devi avvicinare con la tua scodella di terracotta già piena di pane (sono panini raffermi che devi spezzettare con le mani), che se la beve tutta e si gonfia. Per tutta la gente che ne va matta, il lablabi è una sorta di rito quotidiano, che costa poco e dà soddisfazione.

L’unico inconveniente:  bisogna gustarlo in piedi, in mezzo alla folla ! Ma ne vale la pena ! 

Potrei stare qui ad elencare tutti i piatti gustosissimi che ho assaggiato ma servirebbe un libro! 

Io sono stata completamente coinvolta nella vita tunisina, il mio erasmus è durato 9 mesi dove ho avuto la possibilità di conoscere una nuova cultura, nuovi amici, nuove realtà storiche e politiche. 

La Tunisia dopo le Primavere Arabe sta attraversando un importante processo di democratizzazione e di cambiamento. Ho avuto la possibilità si svolgere un tirocinio presso Amnesty International e lì mi sono appassionata alla realtà contemporanea tunisina.  

L’Università di Palermo e l’Università El Manar di Tunisi, sono due poli didattici tra due sponde del Mediterraneo. 

Ricordo un uomo tunisino in aeroporto, con cui ho scambiato qualche chiacchiera e che stava andando a trovare la figlia in erasmus a Palermo, che esordì dopo un po’ dicendo ‹‹ La Sicilia è un regalo che abbiamo voluto fare all’Italia ›› aldilà dei riferimenti storici reali o meno, la Sicilia in effetti è veramente una terra di confine, carica di tradizioni arabe e musulmane. 

Quando il cielo è sereno da Pantelleria si può vedere la Tunisia e la rete telefonica segnala il campo straniero. L’internazionalizzazione e la globalizzazione creano anche relazione transazionali, fatte di scambi di idee, di opinioni, di informazioni ed è questa la grande ricchezza che dovremmo imparare a elogiare. 

Noi e gli Altri è una distinzione bellissima, ci rende migliori, è una fonte di conoscenza e un insegnamento di solidarietà e umanità. Facendo questo è impossibile non rendersi conto di quanto siano vicine le nostre culture e di quanto siano interessanti le diversità che ci caratterizzano. Dovremmo imparare a vicenda gli uni dagli altri la bellezza dell’ Altro, io ho imparato molto dai giovani di questo piccolo Paese. 

Ci si innamora e disinnamora di Tunisi continuamente, è una città che ti seduce e poi ti delude. La ami e la odii, vorresti fuggire e poi subito tornare. Ma a me piace guardarla sempre con gli occhi di chi, attratto, ha ricevuto il primo bacio


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