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Ai confini del mondo - Sfantu Ghoerge

Pubblicato da flag-it Antonio Coccaro — 6 anni fa

0 Tags: flag-ro Esperienze Erasmus Tulcea, Tulcea, Romania


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Qualche settimana fa, durante il mio periodo di permanenza da studente Erasmus a Bucharest sono venuti a farmi visita i miei genitori. Spinto dal fatto che non ne potevo più di fare sempre gli stessi giri per la città decido di organizzare una gita fuori porto. Documentandomi sui luoghi più belli da poter visitare in Romania mi imbatto, fortunatamente, sulla foce del Danubio.ai-confini-mondo-e3641e98ddd3d2db4b09d85 Prendo i primi contantti, mi informo sull'itinerario da fare, sull'alloggio e, arrivati i miei genitori, affittiamo una macchiana e partiamo. Partendo da Bucharest ci aspettano 250 km di viaggio per raggiungere la prima tappa, (Tulcea) dove dovremo prendere il traghetto per raggiungere uno dei tre sbocchi sul mare del fiume. La strada che collega Bucarest a Tulcea non è proprio delle migliori, ci perdiamo più di una volta, fortunatamente siamo stati previdenti e abbiamo anticipato la partenza di un paio d'ore, altrimenti avremmo perso l'unico traghetto disponibile. Bene, arrivati a Tulcea, veniamo subito accolti da una fitta pioggia che non fa presagire nulla di buono. Parcheggiamo la macchina e facciamo il biglietto per la traversata del danubio, circa 13 euro a testa il biglietto, per la sola andata, neanche troppo economico. Saliti sulla nave eravamo io, mamma, papà, il macchinista, marinaio, un turista per caso e suppongo due residenti, 8 in totale. 

La nave si mette in moto e ci aspettano tre ore di viaggio che passano velocemente. Durante tutta la navigazione il danubio si presenta in tutta la sua bellezza, sorvolato constantemente della specie di uccelli più variegate e circondato per tutta la lunghezza delle sue sponde da una fittissima vegetazione. Per quanto il tutto possa essere davvero belissimo, ci rendiamo subito conto che non è un posto troppo turistico. Prima di arrivare a destinazione facciamo una fermata intermedia in un paesino lungo il fiume del quale però non ricordo il nome. 

Arrivati finalmente a Sfantu Gheorghe il luogo ci si presenta quasi surreale, scendiamo dalla nave, probabilmente ci aspettiamo un porto o quantomeno un porticciolo, ma nemmeno l'ombra, è solo una piccolissima differenza a separarci dalla terra ferma. La biglietteria è chiusa, dobbiamo aspettare la mattina seguente per poter fare i biglietti per il ritorno ma non ci preoccupiamo e maps alla mano cerchiamo di orientarci al fine di raggiungere la nostra abitazione. Lungo la strada, per lo più fango, incontriamo nel seguente ordine: cani, gatti, galline, cavalli, pecore, ancora cani e mucche, proprio lungo la strada, a camminare liberamente per la città. Preoccupati dal fatto che probabilemte non sarebbe stato facilissimo raggiungere la casa che avevamo affittato, passo dopo passo, ci si prospetta davanti un realtà a noi abbastanza sconosciuta, le case erano tutte indipendenti, di legno o calcestruzzo, qualcuna di pietra e cosi via. Dopo aver camminato per un chilometro e mezzo, tra fango, animali e qualche zanzare, arriviamo finalmente a destinazione.

Avevo trovato questa

graziosisima dimora su Booking " Casa Delta"ai-confini-mondo-6b3b016c4ac811fef915d0f 

ai-confini-mondo-1a93775e88a649f7190c9b1a 20 euro per una notte, l'unica, perchè abbiamo soggiornato solo un giorno. Il proprietario ci accoglie e si mostra subito gentilissimo, gli chiediamo come prima cosa di indicarci la spiaggia perchè eravamo ansiosi di vedere il famoso "delta". Il tizio ci indica il percorso da fare, l'uncio percorso, intimandoci di non perdere la strada e non prendere scorciatoie perchè molto probabilmente ci saremmo persi. Ci incamminiamo e dopo circa 2 chilometri, tra fango

, molto, visto che il giorno prima aveva piovuto, e vegetazione arriviamo alla spiaggia, arriviamo sulla riva del Mar Nero, non c'è nessuno, ci siamo solo noi

. prima avevamo incontrato qualche delle persone che praticavano birdwathcing ma se quella spiaggia eravamo da soli. E' una riserva dell'UNESCO, confido che rimanga ancora cosi a lungo, siamo circondati dalla pace, non si sente nessuno, possiamo respirare l'aria di mare mischiata a quella del fiume, possiamo sentire gli uccelli volare e vedere sull'orizzonte le tante barche, per lo più mercantili, che solcano il mare. Facciamo una lunga passeggiata per la spiaggia fino a quando sentiamo delle gocce lambire le nostre guance, la strada da fare per tornare a casa non è poca, e se venissimo colpiti da un acquazzone, con tutto quel fango non sarenne stato la cosa più semplice del mondo tornare alla base, Con qualche difficoltà in più torniamo in dietro, prendiamo una scorciatoia, come ci era stato consigliato di non fare, ed infatti la strada è impraticabile, quindi torniamo indietro avendo perso più di mezz'ora. 

Chiediamo al proprietario della casa se conoscesse un posto dove poter andare a mangiare, non è che la scelta sia molta, il posto è all'angolo del mondo, i posti sono soltanto due e per lo più è domenica quindi probabilmente saranno chiusi a suo dire. Quindi chiama la sua vicina di casa proponendoci di cenare li ma alla fine salta tutto, Decidiamo di provare in uno dei due posti che ci aveva consigliato e ci fermiamo a mangiare li qualcosa al volo. Non ricordo il nome del posto ma sono sicuro che avesse la parola " Delta " nel nome. Il posto è proprio sulla sfonda del fiume, è ancora presto quindi facciamo anche in tempo a goderci lo splendido tramonto. L'indomani abbiamo il traghetto del ritorno alle 6, quindi subito dopo cena torniamo a casa e ci mettiamo a dormire. La nostra avventura sulla foce del delta è durata poco più di 14 ore ma è stata davvero bellissima, spero di tornarci un giorno per poter rimanervi più a lungo, in mezzo al silenzio più assoluto e lontano dalla vita frenetica di tutti i giorni. La mattina dopo, come da programma, riprendiamo il traghetto, eravamo quasi gli stessi, meno i due residenti che erano restati li. E' presto, non ho dormito moltissimo la sera prima, quindi passo il viaggio di ritorno a dormire, l'altra sponda del fiume la guarderò in futuro. ai-confini-mondo-ae12c8a78ac13e53a08388b


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