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Assaggi di Quito

Pubblicato da flag- costanza mendola — 7 anni fa

0 Tags: flag-ec Esperienze Erasmus Quito, Quito, Ecuador


La “hermosa ciudad colonial”  merita una visita e di essere vissuta innanzitutto perché è stata la prima città ( il suo centro storico) ad essere dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità nel 1978 dall’UNESCO. Faccio questa piccola premessa perché molti quiteñi, e soprattutto i turisti, non sanno di questa importante informazione, che è sicuramente un valore aggiunto a questa meravigliosa città.

Dicono che Quito sia la somma di tutto quello che puoi trovare in America Latina, un po’ come se fosse un’America Latina in miniatura. Io purtroppo ho visitato e vissuto solo in Ecuador (sì, è la capitale dell’Ecuador …anche qua, di solito, l’europeo medio mi cade in geografia) quindi mi fido di quello che dicono gli autoctoni ecuadoriani.

Inizio raccontandovi brevemente cosa mi ha portato a Quito e dandovi qualche informazione basica sulla città.

INFORMAZIONI UTILI (CHE NON TUTTE LE GUIDE TURISTICHE OFFRONO)

Come molti giovani stranieri che vivono qua, anche io lavoro come volontaria (per un tirocinio obbligatorio per terminare il mio Master), nello specifico presso una fondazione che si occupa di servizi legali per rifugiati e migranti, quindi di visti da rifugiato (in questo momento perlopiù colombiani e venezuelani) e tutto quello che concerne la regolarizzazione nel paese per chi arriva in Ecuador o come rifugiato o come semplice migrante…un lavoromuy chevere,come dicono qua.

 Personalmente vi suggerisco di venire a Quito, ed in generale in Ecuador, non da turista ma più da cittadino, quindi da studente, da volontario o tirocinante…credo sia un po’ come la parmigiana della nonna che arriva dopo due primi e due secondi al pranzo della domenica: meravigliosa come sempre, con un profumo inconfondibile, ma va assaporata lentamente, senza troppa fretta per evitare che diventi stucchevole dopo le mille portate già ingerite, tendenzialmente difficile da digerire sul subito e se avanza, riscaldata il giorno dopo è una meraviglia per il palato. Richiede un procedimento troppo lungo come vedete per esaurirla in un boccone come turista. Credo (anche un po’ dalle storie che mi sono arrivate) che sia una caratteristica dell’anima latina…finisci per innamorarti di questi posti ma all’inizio reclami la tua Europa tanto ordinata e tranquilla al confronto.

Quello che stupisce appena arrivate sono le montagne che avvolgono tutto attorno la città,una meraviglia. Quito è la seconda capitale al mondo per altezza a 2850m (la prima è La Paz), ci metterete qualche giorno per abituarvi, quindi sonnolenza, mal di testa e pesantezza diffusa sono assolutamente normali; un mate de coca aiuta in questi casi..non esitate a farvelo offrire da chi vi accoglierà. Altezza vuol dire caldo secco durante il giorno ( chequema..mi raccomando protezione solare) e un bel fresco/freddo di sera e notte…io mi sono innamorata di questo clima. Vestirsi a cipolla è più che raccomandato.

In generale l’Ecuador è un paese abbastanza a buon prezzo. Il livello della vita è più basso di quello europeo quindi la vita non è costosa, attenzione solo agli affitti, quando superano i 250 dollari vuol dire che stanno approfittando del fatto che sei straniero. A meno che tu non scelga di vivere nel barrio più costoso di Quito, non dovrebbe superare questa cifra. Del cibo parleremo più tardi, ma già per farvi un esempio: un pranzo normale (almuerzo)costa dai 2,50 ai 3 dollari..nulla per le tasche europee abituate a ben altri tipi di prezzo. Per quanto riguarda i trasporti il discorso è uguale: tutti i tipi di bus pubblico (il metro è ancora in fase di costruzione e immagino che sarà operativo nel giro di anni) costano 0,25 dollari e i taxi sono più che accessibili. Per quanto riguarda il servizio di trasporto privato vi consiglio Cabify, che lavora molto bene a Quito, e Uber. Vi chiarifico un pò com’è la situazione dei trasporti e in generale il movimento personale nella città. Vi accorgerete che è una città molto trafficata e piena di taxi, credo sia il mezzo di trasporto più utilizzato. Se decidete di usare i taxi (la sera/notte è vivamente consigliato non ritornare a casa a piedi da soli) vi raccomando di scaricare un app comeTaxiSeguro o simili, la quale vi da la possibilità di vedere in anteprima il numero di targa, il prezzo stimato del tragitto e non essere “truffati”solo perché siete stranieri, e il numero del veicolo che garantisce la tracciabilità del veicolo. Questo per evitare spiacevoli sorprese (per lo più la notte) che purtroppo accadono anche qui. Cabify e Uber funzionano più o meno allo stesso modo (in entrambi c’è la possibilità di collegare la carta di credito dalla quale vengono direttamente scaricati i soldi corrispondenti al tragitto) ma sono un po’ più a buon prezzo. Se non volete scaricarvi un app, in generale il servizio di taxi funziona abbastanza bene (traffico e strade permettendo) ma la migliore cosa sarebbe avere un numero fidato di taxi o di una compagnia di taxi specifica. Faccio questa premessa perché gli stranieri sono il primo bersaglio dei borseggiatori e purtroppo succede anche nei taxi..nulla di particolarmente pericoloso, ma mettete in conto di dover stare più attenti del solito ai vostri averi sia nei mezzi pubblici sia per strada. La cosa che mi manca di più è la possibilità di muovermi in bici; un po’ per l’altura che rende la pedalata quotidiana decisamente più faticosa e un po’ perché non è cultura.  Ciò non vuol dire che non esistano bici, ma vi accorgerete che la loro presenza è limitata al centro più moderno della città (andando verso nord rispetto al centro storico).

Gli ecuadoriani sono dal sangue latino caliente, nel giro di qualche giorno vi abituerete alla fisicità tipica di qua. Non importa se sei femmina o maschio, conosciuta o sconosciuta, il saluto è un bacio sulla guancia con un que tal? (come stai?) annesso…non fate come me le prime volte, è una domanda di routine, un saluto, non si aspettano grandi risposte, quindi un bien, y tu? basta e avanza!! Questo mi piace moltissimo dei quiteñi, sei sempre il benvenuto, non hanno “paura” di toccarti o di starti molto vicino fisicamente…quindi dovrete mettere da parte la freddezza tipica europea (più del nord).

Qualche informazione utile sull’alloggio. Credo che la formula più piacevole e meno costosa sia pernottare, anche per mesi, in ostello. Quasi tutti hanno l’opzione mensuale stile “affitto”…se vuoi un po’ di comodità con stanza e bagno privato è un servizio che offrono tutti gli ostelli. Dico anche piacevole perché ti da la possibilità di vivere sempre con qualcuno e di interagire con persone che provengono da tutto il mondo.  Qualche luogo consigliato: Casa Agua Canela gestito da madre e figlio ecuadoriani, lui chef da invidia e di estrema gentilezza, situato in una zona molto tranquilla, vicina e facilmente raggiungibile più o meno da tutti i quartieri. Sfruttate delle abilità culinarie del proprietario, se chiedete di farvi un mini corso di cucina ecuadoriana non ci metterà né due né tre ad organizzare una cena con tutto l’ostello dove si cucina e si assaggia prelibatezze ecuadoriane con un tocco moderno. L’atmosfera è molto calda e accogliente..vi sentirete a casa!

Se invece volete spostarvi più nel centro storico (non è più pericoloso come 10 anni fa, nonostante la gente continuerà a stupirsi al sapere che abiterete in questa zona…è un posto splendido e pieno di vita durante il giorno, quello che raccomando è di non uscire a piedi da soli di notte…non c’è molta vita notturna e non c’è quasi nessuno e per questo diventa meno “sicuro”) vi consiglio Casa Marcela. Atmosfera sicuramente meno festaiola, ma più vicina alla vita e alle tradizioni quiteñe. Marcela, la proprietaria, vive nello stesso edificio e presto vi sentirete come parte della famiglia. Vi aspetta la cena domenicale tutti assieme (ovviamente non è un obbligo, ma ve la raccomando perché scoprirete presto sapori e ricette ecuadoriane con una vera autoctona).

Sappiate che Quito passa da un estremo all’altro. Vi troverete in mezzo a palazzoni moderni con tutto perfetto, e nel giro di due fermate di autobus vi catapulterete in una Quito più disordinata, con bambini urlanti, con venditori ambulanti che cercheranno di convincervi in tutti i modi a comprare (vi consiglio le arepas venezuelane e le papas rellenas colombiane, per quanto riguarda il cibo), con evidente povertà, ma con una forza di vivere e di sorridere che vi sorprenderà. Per l’alloggio vi sconsiglio l’estremo sud e l’estremo nord di Quito perché sono le zone più povere e più pericolose della città.

CULTURA, PASSATEMPI E SVAGHI

 Vi raccomando la Casa de la Cultura Ecuatoriana Benjamin Carrión, sia per il museo permanente sia per le esposizioni temporanee, ma soprattutto per gli eventi cinematografici che fanno più o meno ogni mese. Sono eventi dedicati a vari Festival del Cinema di tutto il mondo e trasmettono film in maniera gratuita per una settimana circa..si tratta di documentari o film più dinicchia( ilcinema d’essaiche si trasmette in Italia, per intenderci). Vi raccomando vivamente di tenervi informati perché vale davvero la pena (ed è gratuito, quindi più appetibile e accessibile). Ad esempio nel momento in cui sto scrivendo c’è il festival del cinema giapponese che dura una intera settimana. Credo sia una iniziativa brillante e che attira e avvicina tutta la popolazione al mondo del cinema..in primis perché è gratuito (cosa importante in un paese con una percentuale molto alta di popolazione povera) e secondo perché è qualcosa di nuovo e diverso dal classico film più “commerciale” al cinema.

A chi interessa più il teatro e simili, una visita e uno spettacolo al Teatro Bolívar nel centro storico non deve mancare. Sempre nel centro storico troverete il Café Leitmotiv, decisamente più giovanile e versatile. Si tratta di un café bar molto accogliente(è abbastanza piccolo), colorato ed artistico con un cappuccino molto buono (difficile da trovare a Quito per italiani esigenti come me) con eventi dedicati al teatro libero, arti visive etc. I fine settimana quasi sempre potrete trovare piccole esibizioni di gruppi di giovani emergenti o concerti , il tutto al costo fisso di entrata di 5 dollari. La zona più viva e ricca di caffetterie e luoghi di aggregazione più stimolanti (e decisamente più ypster) della città sono nel barrio La Floresta. Merita una visita perché è un quartiere davvero ben curato e curioso artisticamente. El Ocho y Medio credo sia la caffetteria (che fa anche da cinema durante i vari festival del cinema della Casa de la Cultura) più interessante della zona…non mi dilungo sulla descrizione perché non c’è descrizione migliore di quella catturata dai vostri occhi e interiorizzata in base alla vostra sensibilità e al vostro interesse. Sempre nella Floresta troverete El pobre diablo per chi ama buon vino, atmosfera più sostenuta e qualità che si fa pagare (sono onesta).

La salsa. Lei merita un attenzione particolare. Come immagino già saprete, in America Latina il ballo e la musica è in ogni luogo, a partire dal sangue dei cittadini stessi. Non potrete dire di aver visto e vissuto Quito senza aver preso almeno una lezione di salsa. Io sono come un tronco di legno ma mi incanta questo ballo, e se lo posso fare io lo potrete fare anche voi sicuramente. La città ospita molte scuole di ballo, una per quartiere sicuramente, quindi vi manca solo cercare la più vicina a casa vostra. Una classe di un’ora di salsa è più o meno dagli 8 ai 10 dollari all’ora. Ovviamente come tutti i balli che si rispettino va allenata, quindi mi raccomando non fatevi scappare i giovedì sera al Lavoe-salsoteca (entrata gratuita entro le 23 e mi raccomando copia del passaporto a colori, se no vi toccherà ballare fuori sulla strada). Vi innamorerete di questo posto. Vi trascinerà nella pista da ballo nonostante non sappiate i passi..troverete sempre un cavaliere che vi chiederà di ballare e non potrete dire di no!! Certo, per i maschi sarà più un problema..per questo vi invito a prendere prima qualche lezione di salsa così da condurre quasi come dei veri quiteñi. Troverete un allegria contagiosa e una voglia di ballare che coinvolgerà anche il più timido di voi. Sempre per praticare la vostra salsa vi consiglio La Oficina. Locale più spartano e semplice ma merita una serata. Lo troverete nel centro storico (settore San Blas) ed è ottimo anche solo per una birra ad orario aperitivo (che qua non esiste).

Amanti della birra…nella mia disperazione al pensiero di non poter bere birra buona per 7 mesi sono riuscita a trovare molte birrerie di qualità. Santa Rosa (sia nel centro storico sia ne La Floresta) offre luoghi e birre per palati fini. Nonostante il prezzo europeo (quindi caro, 5 dollori una media) sarete ripagati da due posti incantevoli, soprattutto nella casa coloniale che ospita il locale nel centro storico, e da birre davvero molto ricas. Nella zona della Ronda situato alla fine del centro storico, che raccomando per una serata con amici, potrete trovare molti locali che offrono una prelibatezza tipica di Quito: lamichelada, bevanda alcolica calda che ricorda un po’ il periodo natalizio vicino al camino. Non vi svelo la ricetta perché anche in questo caso dovrete gustare voi stessi.

Se vi piace vivere più a contatto con la gente del posto vi consiglio di fare il giro dei mercati. Ce ne sono molti, più di uno a quartiere e avrete modo di vedere il folclore e la vita dei quiteñi. Vi sorprenderete di quanto è economico comprare frutta e verdura.. e mi raccomando munitevi di monete, qua quasi nessuno ha mai il resto!

CIBO, BEVANDE E RICETTE

  Purtroppo la cucina ecuadoriana non è famosa per essere una delle migliori, ma una cosa certa è che non rimarrete a bocca asciutta. Troverete venditori ambulanti ovunque e in generale il cibo è davvero a basso prezzo. Il desayuno(la colazione) è tipicamente salato, nonostante la presenza del caffè. Sempre e in qualsiasi pasto troverete un jugo, una sorta di succo che fanno con frutta fresca. Presto vi abituerete al contrasto di dolce e salato che sono tipici fare qua. Per almuerzosi intende il pranzo. Attenzione che è sacro…gli uffici chiudono almeno per un’ora, cascasse il mondo!! Di solito troverete sempre riso, che viene mangiato quotidianamente un po’ come se fosse la nostra pasta, accompagnato o da carne/pesce e un poco di verdura, il tutto accompagnato da unasopa di apertura. Si tratta quindi di un piatto unico, molto sostanzioso ma purtroppo un po’ monotono come gusto.

Vegeteriani, purtroppo non siete i benvenuti perché qua troverte carne quasi ovunque!! Ovviamente troverete piatti vegetariani, ma sarà solo un po’ più difficile.

Ora arriva il bello…i miei piatti preferiti, e non a caso concludo così questa breve introduzione di Quito dato il mio amore per la cucina e per il mangiare!

Patacones in pole position. Si tratta di banana schiacciata e fritta..la sua croccantezza e le sue note dolci e salate assieme non vi faranno smettere di mangiarli. Chifles! Come suggerisce la parola sono patatine ma di banane. Sono soliti accompagnare zuppe, come l’encebollados  che è a base di pesce e si mangia squisito sulla costa, con chifles o patacones. Altra prelibatezza a base pesce è il ceviche; lo troverete crudo o cotto e ovviamente cercate di avvicinarvi il più possibile alla costa per mangiarlo il più fresco e buono possibile.

Per gli amanti della carne suggerisco Horneado con mote. Si tratta di maiale cucinato tutto intero (ve lo sminuzzano e tagliano direttamente con le mani dal corpo intero già cucinato) accompagnato da grano cotto che si sposa molto bene. Vi consiglio el horneado di Riobamba al Mercado de la Merced, dicono che è uno dei migliori dell’Ecuador. Termino questa piccola lista di prelibatezze consigliandovi la Colada Morada, bibita servita calda durante la novena prima del giorno dei morti… non vi anticipo nulla di più!

Ci vediamo a Quito..


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