Il Grand Canyon e lo Stupore.
Una delle esperienze che non mi dimenticherò mai sarà sicuramente l’escursione al grand canyon. Ne ho parlato diverse volte, ma semplicemente facendo riferimento alle cose che ho fatto quel giorno senza entrare nei dettagli delle sensazioni che invece ho provato. Potete vedere tutte le immagini che volete su google, potete farvi tutte le idee che volete su quello che potrebbe essere andarci, potete farvelo raccontare da un amico che ci è stato, ma quando ci andrete vi posso assicurare che sarà tutto diverso. Ogni persona su questo pianeta vede e reagisce diversamente alle cose che succedono, e le interpreta in maniera diversa.
Quando ci arrivate notate subito quanto incredibile quel posto sia, vi rendete conto che le foto appiattiscono il posto. Quando lo vedete con i vostri occhi capite quanto profondo sia, neanche il vostro occhio è in grado di catturare il confine della vasta distesa di terra rossa nella quale si diramano un sacco di canyon. Il fiume Colorado lo bagna per un po’, così come lo fanno le lacrime di gioia delle persone che vengono a visitarlo (okay, forse sto esagerando).
Potete decidere quanto volete camminare perché ci sono diverse tappe durante il percorso, quindi anche se vi sentite i peggiori escursionisti sulla faccia della terra, fateci un pensierino perché non ve ne pentirete assolutamente. Noi, infatti, ci siamo fermati alla prima tappa perché sapevamo che ci avremmo messo tanto a risalire e siccome avevamo soltanto un giorno li abbiamo deciso di tornare su e di fare altro. Infatti siamo scesi in mezz’ora ma ci abbiamo messo un paio d’ore a rimettere il piede sull’asfalto. Siamo andati a mangiare il pranzo e poi abbiamo colmato il nostro pomeriggio andando in diversi punti del canyon con l’autobus, che praticamente fermava ad ogni view point che c’era. Ovviamente ad ogni fermata che ci facevamo scattavo ventimila foto e dicevo che quella era la più bella, poi puntualmente andavamo avanti e quella precedente veniva declassata dalla nuova fermata, perché più andavamo avanti e più la vista diventava qualcosa di meraviglioso. I miei amici ci sono abbracciati e si sono messi a urlare “Rotary Youth Exchange Students” perché si, quelli eravamo noi, ed eravamo riusciti ad arrivare fino a li. era soltanto una delle grandi cose che eravamo riusciti a fare durante il nostro lungo (ma allo stesso tempo breve) scambio all’estero. Abbiamo camminato chilometri e chilometri, abbiamo condiviso pranzi, cene ma anche letti d’hotel.
Le nostre scarpe avevano cambiato colore, dal nero di fabbrica erano passate ad essere di un rosso opaco per via della camminata che mi ha quasi prosciugato l’anima. Il segreto è fermarsi svariate volte, riprendere fiato e soprattutto bere. I miei amici mi avevano lasciato indietro con le ragazze, fino a quando ad un certo punto ho deciso di mettermi di impegno e di cominciare a camminare alternando pause, fino a quando li ho raggiunti e li ho superati prima che arrivassero in cima. Erano molto sorpresi, ma lo ero soprattutto io perché ero riuscito a raggiungerli, alla faccia loro! Eravamo uno più sudato dell’altro e probabilmente, a parte il cibo che ci stavamo sognando ad occhi aperti, avremmo pagato oro per una doccia rigenerante.
Il sud ovest degli Stati Uniti è davvero qualcosa di incredibile e dopo questa gita ho finalmente capito come mai i film e i video girati in quest'area erano riusciti ad affascinarmi così tanto. Avrei dovuto aspettarmelo però che se i film erano riusciti ad ipnotizzarmi, il posto reale sarebbe riuscito addirittura a rubarmi il cuore.
Ci siamo scattati un sacco di selfies e non c’è giorno che non le sfoglio e penso “che bei momenti”. Si vede proprio che nessuno sta forzando un sorriso, siamo tutti con le bocche spalancate, con le bandiere del nostro paese di provenienza che sventolano nel cielo blu dell’Arizona mentre le nostre fotocamere scattano a raffica attimo dopo attimo. Risate, vento tra i capelli, bandiere sulle spalle e distese di terra rossa hanno reso una giornata normale in una giornata a dir poco indimenticabile.
- Cristian
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