Ciao a tutti!
In questo articolo vi parlerò di Watamu (tradotto in italiano, sarebbe “gente dolce”), una piccola località del Kenya, che vive in particolar modo, di pesca e di turismo. Recentemente, le sue coste e le sue spiagge sono state inserite nella classifica della top ten delle dieci spiagge più belle al mondo! Troverete, infatti, numerosissimi villaggi turistici. Tantissimi sono gli italiani che si sono trasferiti in questa zona ed hanno aperto alberghi, pizzerie, ristoranti, oltre ad agenzie di turismo ed attività commerciali di ogni tipo. Il villaggio conta, normalmente, intorno ai 2.500 abitanti, ma, nei periodi di alta stagione, arriva ad essere popolato da oltre 10.000 persone!
Io ho avuto modo di andare in Kenya, più precisamente, a Watamu, nell’estate del 2011. Fu una bellissima esperienza, ma, onestamente, mi costò cara e amara!!! Pagai 1700 euro per il volo e per una settimana in un villaggio a 5 stelle con servizio all-inclusive, comprensiva di week-end in Safari.
Mio padre mi accompagnò, gentilmente, fino all’aeroporto di Fiumicino, a Roma. Avevo con me lo stretto necessario, come al solito. Un bagaglio a mano, qualche vestito, un paio di scarpe, e svariate merendine che dovevano servirmi durante l’attesa in aeroporto e durante il viaggio in generale. La mia destinazione era Malindi, da dove avrei successivamente dovuto prendere un autobus fino a Watamu. Il volo durò ben sette ore, ma devo dire che fu un volo piuttosto tranquillo. Feci amicizia con la ragazza seduta accanto a me e chiacchierammo tutto il tempo. Era molto simpatica. Le nostre strade, però, si divisero presto, perché lei aveva raggiunto la sua meta, mentre io dovevo prendere ancora il pullman per Watamu, che avrebbe impiegato poco meno di un’ora, per giungere al resort.
Appena scesi dal pullman e vidi la struttura, rimasi a bocca aperta per la sua bellezza. Non mi sembrava vero di essere in uno di quei villaggi turistici super-cari, ma dotati di ogni comfort. Ero curiosa di vedere la mia stanza e subito mi ci diressi. Era bellissima. Avevo un mega-letto matrimoniale tutto per me, una vasca idro-massaggio, un terrazzino con vista sul mare, ed addirittura una gigantesca cabina armadio. Peccato che non avevo nulla da metterci dentro. Mi feci una doccia, mi misi il costumino, e corsi ad esplorare il resort ed i suoi dintorni. All’interno del villaggio c’erano almeno una decina di piscine, tutte fantastiche, una ventina di ristoranti diversi, vari negozi, una palestra super-accessoriata, un centro massaggi, un centro benessere con saune e bagni turchi, e tanto altro!
Prima di partire per il mio viaggio a Watamu, avevo letto diversi racconti e testimonianze sul villaggio, tutte positive; ed avevo già organizzato tutto. Ad esempio, per il secondo giorno, avevo già prenotato un’escursione, organizzata dal resort, a Malindi. Il primo impatto con quella realtà così povera fu molto forte. Non avevo mai visto cose del genere… villaggi di capanne fatte di legno e di lamiere, o addirittura di fango, senza acqua, né gas ed elettricità…bambini deperiti, mezzi nudi, con i visi ricoperti da mosche, che vivono per strada, pieni di rassegnazione, ma comunque sempre sorridenti. E pensare che a noi non manca nulla, eppure stiamo sempre a lamentarci. I nostri figli, a 5 anni, giocano con gli I-phone e gli I-pad. Lì non sanno nemmeno cosa sono queste cose. Non le hanno mai viste, probabilmente. Per non parlare del cibo! Noi buttiamo le cose da mangiare, mentre lì muoiono di fame. Fare un viaggio in un posto del genere insegna ad apprezzare di più ciò che si ha. Personalmente, dopo aver visto scene così tristi, sono diventata molto più attenta agli sprechi, e molto più disponibile nei confronti del prossimo. A noi non manca né un pezzo di pane, né una casa, né un'istruzione, eppure, siamo perennemente insoddisfatti. Non sappiamo più che cosa è veramente importante…
Se andate a Watamu, o comunque sia, in Kenya, il mio suggerimento spassionato è quello di uscire fuori dal vostro villaggio vacanze, e vivere tra la gente del posto! Fidatevi del mio consiglio, e porterete a casa molto più di qualche souvenir e di una bella abbronzatura. Quella povertà rimane addosso, infatti quando tornai al resort, ero a dir poco sconvolta, oltre che immensamente triste e non facevo altro che pensare a quegli occhioni grandi e languidi di quei bellissimi bambini un po’ troppo magri…
Durante il giro a Malindi, conobbi un “beachboy”, ovvero una persona che si offre come guida turistica, in cambio di pochi soldi. Solitamente conviene affidarsi a loro, perché sono molto più economici delle guide professioniste, ma, nonostante noi turisti siamo per loro un’opportunità di lavoro, non di rado si sente che qualcuno venga derubato da queste figure. Quindi, fate sempre attenzione! State sempre attenti anche a non essere imbrogliati, e provate sempre a contrattare. Io sono una che solitamente si fida di tutti. Ho un animo buono e sono sempre positiva. Dunque mi affidai al tizio, senza pensarci troppo. Come si vive in Kenya me l'ha insegnato lui, portandomi in giro nei vari villaggi, e spiegandomi gli usi e le tradizioni del suo popolo. Mi ha insegnato a dire qualche parola nella loro lingua e mi ha spiegato il significato dei loro gesti. Mi ha insegnato a giocare a biliardo, e mi ha fatto compagnia fino a notte fonda, diverse vere, accompagnandomi poi fino alla porta della mia camera, senza mai aver provato a farmi delle avances, e facendomi sentire sempre super-protetta. Ci sono persone che conosci da una vita e non ti hanno mai dato niente, spiritualmente parlando; mentre lui, in una sola settimana, mi ha lasciato il segno…per la sua gentilezza, per la sua onestà, per la sua volontà, per la sua dignità, per la sua simpatia, per la sua allegria. Faceva parte della tribù dei masai, e spero tanto di poterlo rivedere, un giorno!
Durante il week-end, partii, insieme ad altre persone che erano lì in vacanza, per un Safari molto ben pensato, della durata di due giorni, durante i quali dormimmo tutti in tenda. Fu un’esperienza a dir poco unica ed indimenticabile!!! Come potrete vedere dalle foto qui in basso, avemmo la fortuna di vedere tantissimi animali! Vedemmo gruppi di leoni, antilopi, coccodrilli, scimmie, zebre, bufali, ippopotami, giraffe, e chi più ne ha, più ne metta.
Guardate che spettacolo! Questa escursione l’avevo prenotata già dall’Italia, prima della partenza, ed era costata 200 euro. Se non l’avessi fatta, avrei quindi speso 1500 euro per il mio viaggio, ma onestamente mi sarei persa il meglio!
Com’è il clima, a Watamu?
Watamu gode di un clima tropicale, caldo l'anno intero, con una temperatura media annuale di 25°. Il periodo che va dal mese di novembre al mese di maggio è molto afoso, mentre quello che va dal mese di giugno, al mese di ottobre è leggermente più fresco, e per fresco, intendo con temperature diurne comunque intorno ai 27°. Ad aprile comincia la cosiddetta “stagione delle lunghe piogge”, che tocca il suo culmine nel mese di maggio e l’afa si fa sentire ancora di più, nonostante le brezze che dovrebbero mitigarla!!!
Spesso e volentieri le piogge torrenziali provocano allagamenti e black-out elettrici. Tra i mesi di ottobre e novembre si verifica, invece, la "stagione delle brevi piogge", che in altre zone del Kenya è molto più evidente.
Watamu è situata a 15 chilometri da Malindi, ovvero vicino all'equatore, dunque è al riparo dai cicloni tropicali.
Per quanto riguarda la temperatura dell’acqua, invece, si aggira intorno ai 26°C tutto l’anno. Quindi è sempre possibile bagnarsi. Io ci rimanevo a mollo per ore intere! Oppure mi sdraiavo sul bagnasciuga a prendere il sole, con l'acqua che mi rinfrescava poco a poco.
Secondo il mio parere, i mesi migliori per fare una vacanza a Watamu sono agosto e settembre, perché sono i meno piovosi tra quelli che rientrano nel periodo più fresco dell’anno, o anche dicembre e marzo, se preferite il mare calmo, in quanto in questo periodo i venti scarseggiano, ma questo vi farà sentire anche più caldo. A voi la scelta! Sicuramente, vi sconsiglio di recarvici nel periodo delle lunghe piogge, e magari evitate anche ottobre e novembre, per precauzione.
Non mi resta che augurarvi un buon viaggio ed una buona permanenza a Watamu!!!