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Bussola ad Est: la mia Esperienza a Mosca


Lo scorso agosto ho lasciato il sole italiano e sono atterrata in una ventosa e piovosa Mosca. Quando ho annunciato che sarei andata in Erasmus in Russia, la maggior parte dei miei amici era sconvolta. "Morirai di freddo", "Non c'è niente da mangiare" (preoccupazione principale, dato che sono italiana), "I russi non sono amichevoli" sono solo alcune delle frasi che echeggiavano nella mia testa mentre atterravo.

Bussola ad Est: la mia Esperienza a Mosca

Perché ho scelto la Russia? Volevo che il mio Erasmus fosse diverso dalle classiche Inghilterra/Spagna/Francia. Volevo spingermi oltre, avere a che fare con una cultura ed una lingua differenti e vedere come sarebbe stato. Inoltre non avevo mai considerato la Russia prima, dato che non ho mai studiato molto riguardo il Paese e la sua storia, quindi ero sinceramente interessata a saperne di più. Ultimo ma non meno importante, l'università che ho scelto, la MGIMO, la Moscow State Institute for International Relations, è la più prestigiosa ed elitaria di tutta la Russia. Ad essere completamente sincera, però, ancora non capisco come sono riuscita a fare quella che in quel momento mi sembrava una scelta molto coraggiosa.

Com'è stato? La mia vita a Mosca mi ha lasciato l'impressione di aver vissuto in un sogno. Sei mesi sono un bel periodo di tempi e adesso che sono finiti, mi sembrano lontani, come se appartenessero ad un'altra vita. Ciò che mi ricordo di più della mia esperienza sono i piccoli momenti significativi, i dettagli che mi rimarranno impressi per sempre: il primo giorno di pioggia nella Piazza Rossa, le grandi mattonelle per terra rilucenti sotto i miei piedi; le campane della Cattedrale Kazan, il cui suono è così diverso dal cupo riecheggiare delle nostre in Europa, assomigliano più al canto di centinaia di usignoli. Camminare a mezzanotte lungo il Moscova, con tre strati di vestiti e coi fiocchi di neve che vorticando creano un alone magico intorno agli edifici, come se fossi davanti ad un miraggio nel deserto; il cielo sopra il Cremlino che a volte di notte, a causa delle luci, non è nero, ma di un profondo rosso (impossibile non apprezzarne l'ironia). Le colorate luci invernali sulla via Tverskaya, come in un luogo incantato. Un amico che cammina a piedi nudi nella neve; la cupola d'oro della Cattedrale del Sangue Versato; i preti ortodossi, coperti di pietre preziose come gli dei, cantando rime antiche. La fredda neve e la calda gretchka, il tradizionale piatto di piatto saraceno che la mia coinquilina kazakistana cucinava nelle mattine d'inverno. Perfino gli edifici sovietici in periferia, che sembrano così alti e grigi, ma che in fondo ami proprio per quell'aspetto severo.

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I russi non credono nei sorrisi, sono così riservati, la metro è sempre molto silenziosa. Ma dopo un po' capisci che per loro il sorriso è qualcosa che viene dal cuore, quindi lo devi veramente sentire, e il silenzio sulla metro tra la Prospekt Vernedskogo e la Biblioteka Imeni Lenina non ti da più fastidio, è solo stranamente confortante stare tra questi sconosciuti che ti chiamano "tavarish" (compagno). La stessa lingua, che suona così dolce e bella nella tua bocca quando riesci a mormorare qualche parola.

Molti dicono che Mosca non è bella quanto San Pietroburgo ma con gli occhi innamorati di una moscovita "per sei mesi" ho visto che c'è tanto da scoprire e se sei abbastanza coraggioso da non limitarti alle solite rotte turistiche, luoghi di incredibile bellezza ti stanno aspettando. Mosca è una città alla costante ricerca della sua identità, in bilico tra Est ed Ovest, un ponte tra due continenti senza essere in realtà parte di nessuno dei due, dato che non condivide le tradizioni asiatiche e l'Europa la considera diversa.

Mosca e la Russia mi hanno dato tantissimo in termini di crescita personale e lì sono stata abbastanza fortunata da incontrare persone che hanno reso questo periodo indimenticabile e mi hanno fatta sentire a casa. Ho davvero sentito di appartenere a questa città, una sensazione che non posso dire di aver provato per molti altri luoghi.

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I miei consigli: per quanto riguarda il cibo, provate i pelmeni russi (sorta di ravioli), i blinis (piccole crepes), le bistecche strogonoff, ma cercate di conoscere meglio anche gli altri paesi del CSI, come l'Uzbek, il Kazakh (il loro riso plov! ) ed il delizioso cibo georgiano (per il georgiano il posto migliore è il Saperavi Cafe vicino a Chistye Prudi). Se siete italiani, cercate di non rimanere troppo delusi dal gelato sovietico (Marojenoye).

Per quanto riguarda i posti da vedere, la Piazza Rossa è d'obbligo, ma cercate di camminare lungo Tverskaya, Kitai Gorod e Chistye Prudi di notte è semplicemente meraviglioso da vedere. Il Museo di Stato nella Piazza Rossa ed il Museo del 1814 sono i miei preferiti. Il parco Tsaritsyno è bellissimo in autunno, ma anche il Parco Pobedi è molto carino ed il museo riguardo la Seconda Guerra Mondiale è molto interessante. Il VDNKH ospita un'esibizione permanente dai paesi sovietici e d'estate si abbellisce di fontane e padiglioni, mentre d'inverno le piste di pattinaggio sono ovunque in città!

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