Girovagando per Mons in macchina, mi sono ritrovata, appena fuori dalla città, in un meraviglioso parco circondato da alti alberi che racchiudeva al suo interno il Castello d'Havré.
Circondato da un fossato, e con tanto di ponte levatoio che consente l'entrata al castello, quest'ultimo fu edificato come punto di vedetta per gli avvistamenti sull'Haine. (fiume che attraversa la città di Mons). Ad oggi l'accesso è consentito anche all'automobili che posso attraversare il ponte, non più levatoio, costruito alla fine del XVIII secolo. Delle due torri laterali all'ingresso, rimane solo il primo piano nel quale possiamo vedere le antiche feritoie, le latrine e il camino.
La sua storia risale al XII secolo quando il Duca Baudouin IV cedette il castello al suo consigliere Isaac, divenuto così Castellano di Havre. Durante questo periodo, fino al XIV secolo, non si hanno tracce o documentazione degli avvenimenti e delle modifiche fatte al castello. Solo dopo questo periodo di silenzio, si ritrovano documenti e testi in cui viene raccontato il saccheggiamento da parte dei fiamminghi nel 1365 durante il quale venne soltanto in parte distrutta la città di Mons. Prima di questo evento ci furono diversi assalti da parte delle bande di Liegi e Brabant.
Nel 1423, quando il castello passò nelle mani della famiglia degli Enghiens, venne trasformato in una potente e robusta fortezza di cui ancora oggi rimangono le parti essenziali.
Durante l'estate del 1578 un devastante incendio distrusse il castello. Pierre Lepoivre, architetto di Mons, riuscì a ridisegnare grazie alla sua eccellente memoria, com'era il castello prima della tragica distruzione. Grazie a queste rappresentazioni e ai resti ancora esistenti, possiamo ricostruire l'immagine che il castello aveva all'epoca: castello a pianta quadrata circondato da un alta mura costellate da torri, quattro per essere precisi: tre quadrate e una ottagonale agli angoli.
La Torre delle guardie situata nell'angolo di sinistra risulta mancante di un piano, probabilmente già nel XVII secolo. Nella sala al pianoterra è conservata la bandiera donata da Chanoine Puissant alla città di Mons negli anni '30 successivamente restituita al castello. Al primo piano, all'interno delle sale troviamo un'esposizione di armi e armature e mobili del XVI e XVII secolo provenienti dalle collezioni appartenute a Chanoine Puissant. Una scala a chiocciola, permette il passaggio alla torretta poligonale che conduce al secondo piano. Qui due sale ospitano un'esposizione permanente, in perfetta armonia con l'edificio, la fortezza e la residenza signorile dal XII al XX secolo.
La Torre degli ospiti anche chiamata la "torre a fessure", il consistente spessore delle mura (2,50 m) gli consente di resistere nonostante l'usura: crepa, fessure, soffitti e pavimenti crollati. Nello spessore delle pareti, scale e corridoi di volta in volta danno accesso a ogni piano e alle latrine.
La Torre della cucina la cui muratura in mattoni è stata ricoperta all'esterno da un rivestimento in pietra arenaria, al piano terra, ospita la sala gotica, recentemente rinnovata. Annessa ad essa, troviamo la vecchia pasticceria. Una scala a chiocciola portava alla camera dei duchi e all'antica sala dedicata all'infermeria.
La Torre di Enghien, spesso considerata una segreta, è impostata su una pianta ottagonale. I primi tre livelli risalgono al XIV secolo e furono rapidamente rinforzati da una terrazza decorata da merli. Il quarto livello e la copertura che caratterizza il castello, risalgono al restauro effettuato intorno al 1600.
Un grande portone racchiuso tra due torri, consentiva l'accesso al castello il cui corpo principale si sviluppava longitudinalmente lungo il fianco della Cappella privata dei duchi, dedicata a Saint-Jean-Baptiste, costruita nel 1370. Illuminata da tre bifore, è caratterizzata da volte a crociera sorrette da colonne in arenaria bianca con costoloni di pietra blu, tipica delle città belga.
Il Corpo Longitudinale Principale ospita al piano terra, la stanza delle armi. L'arco in pietra, posto all'ingresso, appartiene alla primissima cortina muraria. I montanti in quercia riccamente decorati, sui quali era scolpito lo stemma della casata, sostenevano le potenti travi in quercia costituenti il soffitto. Ad oggi rimossi, li ritroviamo esposti nella torre delle guardie.
Delle due torrette del castello di entrata, rimane solo oggi il piano terra sotto la terrazza. Di forma circolare, a volta in culla, presentano feritoie, camino e latrine. Fuori dallo stesso castello, si può ancora vedere un punto di attacco del ponte levatoio. L'ingresso al cortile è stato commissionato dalla fine del XVIII secolo da una doppia porta di ferro Luigi XVI.
Charles Alexandre de Croÿ, marchese d'Havré, iniziò la restaurazione del castello nel 1600. Il cambiamento più spettacolare e accentuato fu quello riguardante la torre ottagonale, Torre d' Enghien. Rialzata di un piano, venne coronata da una cupola di ardesia in stile ottomano, sulla quale venne posta la bandiera del Sacro Romano Impero. Dal termine della restaurazione, il Castello divenne una dimora opulenta, con grandi sale per le cerimonie e la torre fu trasformata in un luogo dedicato esclusivamente agli ospiti. In questo periodo di grande splendore, molti personaggi storici di grande fama, soggiornarono al castello e presero parte a banchetti e feste. Tra i più celebri troviamo : Maria d'Ungheria, Van Dyck, un collaboratore di Rubens, e Rubens stesso, Maria de 'Medici, il Duca di Malborough, e il principe Eugenio di Savoia.
Alla morte del marchese, nel 1839, non c'erano eredi che potessero prendere le redini e il castello rimase abbandonato. In molti cercarono di recuperarlo ma con il passare di anni e secoli, i danni recategli da vegetazione invasiva, vandalismi e agenti atmosferici, divennero davvero insormontabili e di difficile rimedio.
Nel 1936 venne riconosciuto come patrimonio storico da dover preservare, conservare e restaurare. Alcuni tra gli abitanti fondarono qualche anno dopo un'associazione A.S.B.L "Les Amis du Château des Ducs d'Havré", con l'biettivo di promuovere la conservazione, il mantenimento ed il restauro del castello al fine di reinserirlo nella società, come luogo di ritrovo e attrazione. Armati del loro entusiasmo, del loro coraggio insieme a collaboratori e volontari che si uniscono a loro, svolgono ogni giorno il lungo e arduo compito organizzando eventi e proseguendo i lavori di consolidamente e ristrutturazione.
Se passerete di qui, durante la bella stagione, tra giugno e settembre, dove avrete la fortuna che sia una bella giornata di sole, perchè non approfittare per visitare anche i giardini del castello con il meraviglioso roseto?
I giardini di circa 6.000 m² inebriano ed incantano con il profumo delle rose chiunque passaggi al loro interno. Potete sedervi e rilassarvi su una delle numerose panchine, all'ombra degli alberi, e godere della splendida vista sul castello. I giardini del castello di Havré sono unici nella regione. Furono costruiti nel 1998 su iniziativa del sindaco della città di Mons, Maurice Lafosse, e aperti al pubblico solamente dal 2002 grazie anche alla collaborazione dell'associazione Les Amis du Château des Ducs d'Havré. Costruito inizialmente come roseto, il sito subì grandi danni durante le forti gelate degli inverni del 2009 e del 2010. È stato poi sapientemente riqualificato in un giardino dove si possono ammirare sia piante perenni sia bellissime rose. Caratteristici per il loro design, che combina un giardino "moderno" con linee nette e precisi e un giardino "inglese" dal design morbido, i giardini possono vantare 252 varietà di rose, tutte identificate, localizzate ed etichettate per essere facilmente riconoscibili anche ai visitatori, e oltre 360 specie e varietà di piante. Dal 2016, un partenariato tra la città di Mons e la provincia dell'Hainaut consente l'utilizzo dei giardini anche a scopo didattico a beneficio dell'educazione della provincia dell'Hainaut.
Se non volete visitare il castello o i giardini al loro interno, il sito offre tantissimo spazio verde, dove potrete fare lunghe passeggiate, portare i bambini a giocare nel parco gochi allestito in un'area apposita di fianco al castello o dare da mangiare alle oche, le veri abitanti del castello. Caratteristiche del parco, le oche fanno da padroni di casa approfittando dell'acqua presente nel fossato per nuotare e della gratitudine dei visitatori che non resistono alla tentazione di dargli qualcosa da mangiare! Cortesi e non aggressive, le oche permettono a grandi e piccoli di avvicinarsi per lasciargli del vecchio pane o gli avanzi del pic nic! :-)
Allora cosa aspettate a visitare questo fantastico castello?