Da circa cinque anni il piccolo municipio di Acaxochitlan, nello stato di Hidalgo, ospita il Festival del Hongo (fungo) nel mese di agosto o settembre.
Il festival, che affonda le proprie radici nella cultura millenaria delle comunità indigenas e mestizas, accoglie esperti da ogni parte dello Stato per esporre e condividere quella che è la tradizione di questa terra: Acaxochitlan è circondato da boschi dove crescono tantissime varietà di funghi e i suoi abitanti da sempre godono e amano condividere i propri prodotti con i visitatori che annualmente affollano le strade del paesino a migliaia.
In pieno stile preispanico, la feria si apre con due rituali, (il Xocolastintle e il Xochiputzahuatl) per augurare a tutti abbondanza e prosperità. Da questo momento stand su stand saranno adibiti alla vendita di prodotti culinari, perlopiù a base di funghi, ma non solo! Sarà possibile degustare in loco differenti prodotti tipici e non, rivisitati tutti in stile hidalguense (come ad esempio le quesadillas verdi con formaggio e funghi).
Oltre alla mostra gastronomica, vi è una mostra d'arte che ha inzio con un'esposizione di quadri e che si conclude con uno spettacolo che rappresenta danze tipiche.
Passeggiando tra gli odori e le musiche di questo evento al sapore di sagra, sarà possibile acquistare, inoltre prodotti d'artigianato completamente made in México(io ad esempio comprai una mantella ricamata che adoro!).
Essendo, in fin dei conti, una festa di paese, nel pomeriggio una processione con al seguito la banda sfila per giungere nella chiesa principale di Acaxochitlan e rendere omaggio alla Madonna.
A seguire, il concerto, tenuto da un gruppo messicano che ancora una volta delizia con le note popolari in tutto lo Stato.
Poco prima del calar del sole ha inizio una delle esperienze che, più di tutte, mi fece sentire piccola parte del Messico, per la prima volta: il corteo de la Tuna Universitaria. La "tuna" era il termine con cui solitamente erano etichettati i ragazzi che solitamente facevano rumore di notte nelle università con le loro canzoni ed è proprio da questa idea che, ancora oggi, gruppi di ragazzi si uniscono muniti di strumenti come il mandolino e la chitarra e girovagano per le città per allietare (o infastidire! :-P) il vicinato con canti popolari. Durante il festival, ricordo che ad ogni canzone la tuna faceva sosta dinanzi ad abitazioni di gente che era lì pronta ad offrire a tutti da bere e dolci. Il solo ricordo di quel giorno ancora mi emoziona se penso al momento in cui iniziarono a cantare un grande classico mariachi "Cielito lindo" che presto sarebbe diventata colonna sonora del mio Erasmus.
"Canta y no llores, porquè cantando se alegran, cielito lindo, los corazones".
(Trad. "Canta e non piangere, perchè cantando, oh cielo limpido, si rallegrano i cuori".
Al termine della Tuna la festa non è ancora finita! Infatti fino a notte inoltrata plessi musicali continueranno a suonare e tutti, lasciandosi trasportare dalle loro note, si lanceranno in danze sfrenate che solo la forte stanchezza potrà fermare.