Il "Paradiso" di Léopold Truc a Cabrières d'Avignon

In una giornata di agosto 2013, i miei cugini hanno deciso di portarmi in un luogo che adorano, a Cabrières d'Avignon nella Valchiusa.

"Che luogo? ", chiesi. Ma non mi risposero, preferirono mantenere il segreto, un segreto che devo rivelare (mi dispiace) per parlarvi di questo luogo incantevole che il suo creatore, Léopold Truc, chiamò "Paradiso".

Si tratta di un giardino e di una casa abbandonata, un po' lontana dal resto del mondo. Banale, direte voi, ma non era un luogo qualsiasi, le mura dell'edificio sono interamente ricoperte di conchiglie, rocce e piccoli pezzetti di tegole, i quali creano un mosaico dai toni grigi rossastri. Questi colori forti e le forme della costruzione di sposano perfettamente con il paesaggio alberato (abeti principalmente) e la tipica vegetazione del sud della Francia.

Il muro principale della casa e alcune sculture, in vista del colore e della loro forma allungata, simili a dei comignoli, mi fanno pensare allo stile del celeberrimo Antoni Gaudì (i visi a forma di comignoli su la Casa Mila e gli edifici del Parco Güell a Barcellona, così come l'uso del mosaico). Non so se tutti riusciranno a percepire questo parallelismo, tuttavia io vedo questa somiglianza. Ai miei occhi, una cosa è certa: entrambi gli edifici sono dei capolavori d'architettura.

Oltre all'aspetto estetico tutto fuorché banale, è veramente bella la tranquillità di questo posto; ammiro la pazienza e la devozione che ha dovuto esibire Truc per realizzare quest'opera titanica nel corso della sua vita.

In effetti, ci sono moltissimi mosaici nel giardino: tra le mura esterne, i pilastri-sculture, i mosaici della torre (che somigliano alla prua di un naviglio), fino a quelli che dominano il giardino.

D'altro canto Truc ha pensato veramente a tutto! Al centro del suo Giardino dell'Eden, in questo luogo in cui ha investito così tanto tempo ed energia, ha avuto persino il tempo di fabbricare la sua tomba, in linea con il resto della struttura; una tomba che ha adornato con una croce e l'iscrizione "in memoriam" (in bianco).

Incredibile, non è vero?