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Esperienza a Rio de Janeiro


Ciao a tutti! In questo articolo vi parlerò della città di Rio de Janeiro, seconda città del Brasile!

Conta oltre sedici milioni di abitanti, e la sua popolazione è il risultato di una mescolanza di indios, europei, ed africani. È stata anche la capitale dello stato, dal 1763 al 1960, dopo Salvador da Bahia e prima di Brasilia. Rio è famosa in tutto il mondo per il suo carnevale, per le sue spiagge e per l'enorme statua del Cristo Redentore, in cima al Corcovado. Attualmente, la città è al centro della scena internazionale. Ha ospitato alcuni dei più grandi eventi mondiali degli ultimi anni, come i Campionati Mondiali di calcio, nel 2014, ed i Giochi della XXXI Olimpiade, nel 2016.

Rio è una città di contrasti, in quanto, se gran parte della città si può considerare alla pari delle più moderne metropoli del mondo, bisogna ricordare che un'enorme parte della popolazione vive ancora in zone estremamente povere, le cosiddette "favelas", in cui è meglio non addentrarsi!

Io ho avuto modo di conoscere piuttosto bene la città, durante la mia permanenza di sei mesi in Brasile, nel lontano 2011. Avevo vinto una borsa di studio, simile a quelle Erasmus, per Florianópolis, la capitale dello Stato di Santa Catarina, nel sud del Brasile. La mia università mi pagava il volo di andata e di ritorno, ma non mi versava alcun contributo mensile. Chiaramente, non esistevano voli diretti per Florianópolis. Era necessario fare scalo a San Paolo o a Rio de Janeiro e, partendo nel periodo del carnevale, chiesi alla responsabile per l'acquisto dei biglietti, di comprarmi un volo con scalo a Rio. Fui accontentata. E giunsi a Rio de Janeiro. Mi ospitava una famiglia veramente speciale, composta da quattro persone (madre, padre, un figlio di 22 anni ed una figlia di 28 anni), ed un simpatico cagnolino.

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Il signore era il fratello della signora che faceva le pulizie a casa di un mio amico di Perugia. Sapendo che sarei dovuta partire per il Brasile, chiese la cortesia al fratello di ospitarmi. Rimasi circa una settimana a casa loro, che vivevano esattamente nel quartiere chiamato Jacarepaguà, nella zona ovest della città di Rio de Janeiro. Poi partii improvvisamente per un'avventura a Salvador de Bahia, ospite a casa di amici di questa famiglia. Mi avevano detto che anche lì il carnevale era molto bello ed approfittai al volo dell'occasione, prima dell'inizio delle lezioni a Florianopolis.

Successivamente, tornai a Rio. Alloggiavo in un ostello nella quale trovai lavoro per quasi un mesetto. Mi davano un letto in una camera, in cambio di qualche ora di lavoro. Stavo alla reception, pulivo la cucina in comune e stavo dietro il bancone del bar, la sera. Insomma, facevo di tutto. Ma avevo anche tanto tempo a disposizione per uscire e visitare la città. Questa era la veduta dalla mia stanza da letto:

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Com'è il clima a Rio de Janeiro?

Rio de Janeiro ha un clima tropicale della savana, caratterizzato da piogge abbondanti del periodo che va da dicembre a marzo. La temperatura media annuale è di circa 25°C. Le temperature non arrivano quasi mai ai 10°C, ma possono toccare tranquillamente i 40°C ed i 45°C; in ogni caso, variano anche in base all'altitudine, alla distanza dalla costa, ed al tipo di vegetazione presente nel luogo.

Quando ci andai io la prima volta, a febbraio, durante il carnevale, ricordo che piovve per tre o quattro giorni di fila, ininterrottamente. Fu bruttissimo! Avevo dei sandali di pelle, ai quali ero molto affezionata. Si spugnarono completamente. Si distrussero. E ricordo che giravo per le strade della città, seguendo i carri, camminando con i piedi nell'acqua fino alle caviglie. Un'acqua nera, lurida, putrida, schifosa. Piangevo per la paura di contrarre qualche malattia.

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Com'è il carnevale di Rio de Janeiro?

Il carnevale di Rio è un qualcosa di indescrivibile! Purtroppo non sono potuta entrare nel Sambodromo, in quanto era necessario acquistare i biglietti molto tempo prima ed io non lo sapevo. Voi, se non lo sapevate, adesso lo sapete! Quindi nel caso in cui stiate programmando una vacanza a Rio durante il carnevale, assicuratevi un posto nel Sambodromo, prima di partire! Sarebbe un vero peccato non andarci, almeno un giorno!

In ogni caso, il carnevale di Rio invade la città intera e dura 24 ore su 24, per circa due settimane. Le persone riempiono tutte le strade, e si travestono nei modi più particolari. Si tratta di una festa pazzesca, in cui tutti si divertono, ballano, cantano, bevono e seguono i carri lungo le strade della città. Fiumi di gente di tutte le nazionalità, fiumi di alcol, e nel mio caso, anche fiumi di pioggia lungo i marciapiedi!

Andavamo in centro con l'autobus, perchè sarebbe stato difficile sia parcheggiare, che guidare, al ritorno. Prima di partire, tutti i componenti della famiglia ed anche i loro amici, prendevano un medicinale, un'aspirina che gli sarebbe servita per non vomitare a causa del troppo alcol che già sapevano avrebbero bevuto. Io non l'ho mai presa, ma una sera ho vomitato. Non perchè avessi bevuto chissà quanto, ma non sono abituata a bere. Non mi piace. E quindi magari anche un paio di birre, mi fanno sentire male. Adesso vi dirò una cosa sconvolgente. Preparatevi! Le ragazze e le signore utilizzano pantaloni neri, così possono farsi la pipì addosso, senza farsi notare. Purtroppo ci sono file interminabili fuori i WC pubblici, ed anche i bagni dei bar e dei ristoranti sono assaltati dalla folla. Inoltre, sono luridi. Vomito, diarrea, puzza, pipì ovunque. E se vi lasciate andare e la fate per strada, e vi beccano, vi fanno una bella multa! Quindi diciamo che queste donne brasiliane hanno inventato un bel trucco. Alquanto schifoso. Io ho preferito farmi scoppiare la vescica! La proprietaria della casa in cui ero ospite, invece, ricordo che se la fece addosso anche mentre saliva le scale di casa, per andare in bagno.

Purtroppo io non avevo pensato che al carnevale di Rio si travestono grandi e piccoli e non avevo portato nessun travestimento. Per strada era pieno di bancarelle che li vendevano, ma io preferii non spendere soldi, anche se devo ammettere che mi sentii un po' fuori luogo, vestita in maniera normale. C'era gente travestita veramente in maniera assurda.

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Gruppi interi travestiti tutti alla stessa maniera, gruppi di monache, squadre di basket, famiglie travestite dai Simpson, o dai Griffin. Sosia di personaggi televisivi, personaggi della Walt Disney. Di tutto e di più. Tutti a seguire bellissimi carri allegorici. Tutti a bere e a cantare! Molti anche a drogarsi. Liberamente. Ho visto gente mettere della cocaina in banconote arrotolate, che poi infilavano nelle narici per inalare la sostanza. A Salvador de Bahia, ho visto anche bambini di 5-6 anni, fare l'elemosina per poi farsi di crack, nei vicoli della città. Scene tristissime, per le quali non siamo capaci di fare nulla.

Un giorno, il signore che mi ospitava mi ha pagato una casacca che serviva per stare in un'area riservata a ballare e cantare, oltre che a mangiare e bere a volontà. Pare che si usi molto fare così. Ci si raduna in un pezzo di strada, che viene delimitato ed al quale hanno accesso solo i possessori della casacca, che hanno diritto a bere e mangiare tutto ciò che vogliono.

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Un altro giorno siamo andati a festeggiare il carnevale, in spiaggia, più precisamente nella Praia de Tijuca. Ricordo che era strapieno di transessuali!

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Anche lì sfilavano carri allegorici, seguiti da migliaia di persone. Dall'alto dei carri, spruzzavano acqua, schiuma, lanciavano caramelle. C'era un'atmosfera molto bella. Tutti in festa.

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Dalla mattina fino alla sera!

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A bere caipirinha, birra, e mangiare snacks deliziosi, come questi raffigurati nelle foto seguenti.

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Questi sono deliziosi cestini di pasta frolla ripieni con carne e verdure.

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Queste, invece, sono le famose "coxinhas". La coxinha è lo snack più consumato in assoluto, in tutto il Brasile. È uno snack a base di pasta di patate e pezzi di pollo lessati, che viene fritto nell’olio bollente. Nato come surrogato economico delle cosce di pollo tradizionali, si è diffuso rapidamente per la sua bontà. Si può trovare anche con ripieno di granchio o di gamberetti. Davvero squisito! Da provare assolutamente! All'inizio, io ero un po' scettica. Non volevo assaggiarlo, ma da quando l'ho provato, è diventato il mio spuntino preferito. A volte, sostituiva anche il mio pranzo.

Come si mangia a Rio de Janeiro?

La cucina brasiliana è molto buona! E a Rio si mangia bene e con pochi soldi. Io andavo spesso al ristorante. Una delle cose che più mi manca della cucina brasiliana, è la "couve", spesso usata come contorno della "feijoada". Si tratta di una specie di cavolo che purtroppo non si trova in Italia.

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La feijoada è il piatto nazionale del Brasile, riconosciuto in tutto il mondo. Si tratta di una specie di zuppa, composta da tantissimi ingredienti, tra cui, ovviamente, i fagioli neri, e poi, il cavolo, la carne secca, le costine di maiale, la salsiccia affumicata, la lonza di maiale salato, le zampe e le orecchie del maiale, uno spruzzo di "cachaca", la cipolla, e molto altro ancora.

Assolutamente da provare, delle piccole palline di pane, alla vista, insignificanti. Sono, invece, davvero squisite! Si chiamano "Pão de queijo" e si tratta di palline di pane e formaggio. L'esterno è croccante e l'interno è morbido e filante. Una vera delizia, per il palato! Originato nello stato di Minas Gerais, questo spuntino è diventato popolarissimo ed è consumato dalla colazione alla cena, nel Brasile intero.

Un'altra cosa molto diffusa in tutto il Brasile, e consumata durante ogni momento della giornata, è "l'açaí". L'açai è una bacca che si trova soltanto nella foresta Amazzonica ed era tradizionalmente mangiata dalle tribù indigene, per le sue grandi proprietà energetiche. Oggi si trova sotto forma liquida o sotto forma di sorbetto, che volendo, si può mischiare con altri ingredienti, quali frutta, cereali, creme, cioccolata, marmellata, miele, granella croccante, noccioline, ecc. Troverete anche la birra e la vodka all'açai.

Non potete lasciare Rio de Janeiro, senza aver mangiato per lo meno una volta, un bel "churrasco". Per i brasiliani, il churrasco è il piatto sacro domenicale. Si tratta di una grigliata di carne mista, molto grassa altrimenti si secca rapidamente, condita con sale grosso, giusto un attimo prima di essere cotta sulla brace. Tra il taglio di carne più buona, troverete la "picanha", che potrete accompagnare con un gustosissimo "queijo coalho".

Il queijo coalho, chiamato anche "queijo quente". è un formaggio tipico del nord-est del Brasile, che si cuoce sempre sulla brace. È uno degli alimenti più diffusi sulle spiagge brasiliane. Incontrerete facilmente dei venditori ambulanti di queijo quente, anche a Rio de Janeiro. Girano per le spiagge con piccoli bracieri e griglie usurate, sulle quali riscaldano gli spiedini di formaggio, che, dopo essere stati rosolati per bene, acquisiscono un sapore veramente unico!

Un altro street food che trova le sue origini nel nord-est del Brasile, ma che troverete anche a Rio de Janeiro, è l’"acarajè", un tortino dalla forma schiacciata ripieno di fagioli e cipolle, fritto in olio di palma, servito aperto a metà con sopra gamberetti secchi e "vatapà".

Il vatapà è una purea molto ricca e speziata, che contiene gamberetti, teste di pesci, pane, anacardi, arachidi, latte di cocco, cipolla, pomodoro, zenzero e coriandolo.

Sempre a base di pesce, troverete la "moqueca", una bella zuppa di pesce, servita in una grande pentola d'argilla, che va condivisa con gli altri commensali. Il pesce ed i frutti di mare vengono cotti in umido insieme a pomodori, cipolla e coriandolo. Il tutto viene accompagnato con riso bianco, "farofa" e "pirão".

La farofa è un piatto molto popolare in tutto il Brasile, risalente all'età coloniale. Si tratta di farina di mandioca passata nel grasso, ed unita ad altri ingredienti quali trippa, pancetta, salsiccia, uova, cipolla, banane e cavolo.

Il pirão è una pappetta sempre a base di farina di mandioca, che viene mischiata ad acqua bollente in cui è stata cotta precedentemente della carne o del pesce.

Menzione d'onore si merita la frutta! Troverete frutti stranissimi, come la "goiaba", il "maracuja", l'"acerola", la "seriguela", il "kino", l'"atemoya", il "noni", la "pitaya", la "jacca" e frutta conosciuta, ma che in Italia non è un granchè, come l'ananas, le banane, il frutto della passione (o maracuja), la papaya, il mango.

Tra le cose da non mangiare assolutamente, invece, la pizza! I signori che mi ospitavano, pensarono bene (male) di portarmi in una pizzeria brasiliana per assaggiare la loro pizza, della quale andavano molto fieri. Secondo il mio modesto parere di pizzaiola, quella pizza era veramente disgustosa! La pasta era doppia, tipo focaccia. Il formaggio era molto lontano dalla mozzarella. Gli altri ingredienti, combinati in maniera assurda. Pensate che fanno pizze con banane e salame! Oppure pizze con ananas e kiwi! Roba da non credere!

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Se le pizze non sono buone, i dolci, invece, sono buonissimi! Camminando per le strade della città, troverete una miriade di pasticcerie, che vendono torte bellissime!

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Tra la vasta gamma di dolci brasiliani, dovrete assolutamente assaggiare i "brigadeiros", palline ricoperte di cacao, fatte di cioccolato, latte condensato e tantissimo burro. Furono inventate nel 1945, in occasione della campagna politica del brigadeiro Eduardo Gomes, candidato alla presidenza. Sono semplicissime da preparare e sono immancabile ad ogni festa. Sono davvero squisite! Io ne mangiavo una decina al giorno! Sempre perchè non conosco le mezze misure. Mi auguro che voi vi sappiate controllare.

Molto amato e consumato, anche il "quindim", un leggero e dolce pudino giallo dal profumo intenso fatto con uova, zucchero e cocco.

Infine, vanno citate anche alcune bevande tipiche, quali la "cachaça" (un'acquavite ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero), la "caipirinha" (bevanda alcolica a base di cachaça, lime, zucchero di canna e ghiaccio tritato), il "guaranà" (bevanda frizzante energetica, analcolica, a base di bacche di guaranà) ed il "caldo de cana" (succo di canna da zucchero). E va detto che le birre brasiliane hanno una gradazione alcolica, generalmente, molto più bassa rispetto alle nostre.

Dove consigli di mangiare a Rio de Janeiro?

A Rio de Janeiro, troverete ristoranti e locali di ogni tipo, adatti ad ogni gusto e a tutte le tasche. Sono molto frequentate le "churrascarias", dove è possibile mangiare il tipico churrasco. Molto frequentati anche i ristoranti in cui si può mangiare a volontà tutto ciò che si desidera, a fronte di un prezzo base fisso, secondo la formula del “rodizio”. I più comuni, forse, però, sono i ristoranti dove si mangia pagando al chilo. In questi ristoranti, solitamente si ha disposizione un piatto ed un sontuoso buffet, dal quale si può prendere tutto ciò che riesce ad entrare nel piatto. Dopo di che il piatto viene pesato dal cassiere, su un'apposita bilancia e viene pagato il prezzo al kilo. Non mancano, ovviamente, ristoranti internazionali, pizzerie, chioschetti sulle spiagge, panetterie (padarias), “lanchonetes” e fast food. In ogni caso, fate sempre attenzione allo scontrino, nel momento di pagare, perchè a me è successo che lo maggiorassero con cose che non avevo consumato realmente.

Se siete in centro, vi consiglio il "Restaurante Metrô", dove potrete gustare ottimi piatti carioca, l’“Aipo & Aipim”, ristorante al chilo, con ottimo rapporto qualità-prezzo, e la “Confeitaria Colombo”. Se siete sulla spiaggia di Ipanema, vi suggerisco la “Casa da Feijoada”, il “Zazà Bistrò” e la “Garota de Ipanema”. Se siete sulla spiaggia di Copacabana, invece, vi consiglio il "Don Camillo", con atmosfera italiana, l’“Antiquarìus”, che propone le migliori ricette della cucina portoghese, la "Grill Inn churrascaria" ed il "Restaurante Sirmi Mole & Cia", che però ha prezzi un po' sopra la media. Un'altra churrascaria che vi consiglio è la "Churrascaria Estrela do sul", nel quartiere di Botafogo. Molto elegante il "Restaurante 00", a Gàvea. Se siete vegetariani, invece, vi consiglio il "Vegetariano Social Clube", nel quartiere di Leblon. Sempre a Leblon, vi suggerisco di andare a mangiare da “Zuka”, un ristorante molto alla moda, in cui i piatti vengono preparati davanti al cliente. Provate il filetto di pesce al pistacchio ed il purè di patate al miele! Altri ristoranti rinomati ed eleganti, sono il “Sa” ed il “Marius Degustare”; mentre tra i più economici, il ristorante “Estrelas da Babilonia”, il ristorante “Os Ximenes”, il “Braseiro”, il “Galeto 183”, il girarrosti “Quick Galetos” ed il fast-food “BB Lanches”.

Cosa c'è da vedere a Rio de Janeiro?

Rio de Janeiro è una città meravigliosa, forse la più bella che ho visto in vita mia. Si trova di tutto. Dal mare, alla montagna. Dai grattacieli, alle favelas. Dalle limousine, alle scassarole. Gente di tutti i tipi, di tutte le nazionalità, di tutti i ceti sociali. Troverete tanti monumenti, tanti musei, tante chiese, tante spiagge, tante attrazioni, insomma, tante cose belle da vedere!

Cominciamo da quella per me più importante e più caratteristica, quella che era sulla mia lista delle cose da vedere prima di morire: la magnifica statua del Cristo Redentore.

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Ce n'è una simile in Italia, a Maratea, in provincia di Potenza. Io ci sono andata spesso perchè in estate vado a villeggiare lì vicino da quando ero bambina e quindi il desiderio di vedere la statua del Cristo "vero" era molto forte. Ero sicura che mi avrebbe lasciato a bocca aperta! E non sono rimasta delusa, nonostante la pioggia ed il cattivo tempo che incombeva su di me. La statua del Cristo Redentore si trova a 700 metri di altezza ed è collocata sul Corcovado, un picco raggiungibile con un apposito trenino. La vista sulla città è assolutamente senza paragoni. Dai piedi del Cristo è possibile vedere ogni singolo quartiere ed ogni singola baia, oltre alla foresta del Parco Nazionale di Tijuca, la spiaggia di Botafogo, il Maracanà, ed anche la sagoma del Pão de Açúcar.

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Il Pão de Açúcar, tradotto letteralmente come Pane di Zucchero, è un importante promontorio che si affaccia sul mare, così chiamato per la sua forma, che può somigliare ad una montagna di zucchero. Dalla cima della montagna è possibile ammirare una vista magnifica sulla città, seconda solo a quella che vi si presenta ai piedi del Cristo Redentore.

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Se siete amanti degli sport estremi, invece, vi consiglio di salire sulla vetta della Pedra da Gavea di São Conrado, che costituisce, con i suoi 842 metri di altezza, il picco più alto della città. Da qui potrete praticare il deltaplano!

Se siete amanti del calcio, vi suggerisco di visitare il Maracanà, uno dei più grandi stadi di tutto il mondo.

A chi piace passeggiare nella natura, consiglio di andare al Parco Nazionale da Tijuca, che si estende per oltre 3 mila ettari, classificandosi come il più grande parco urbano di tutto il mondo. Percorrendo i vari sentieri, ammirerete cascate, grotte, e diversi monumenti, come ad esempio, la meravigliosa Capela Mayrink, che è completamente immersa nel verde. Fanno parte del parco anche la Pedra da Gavea, la collina del Corcovado. Vi consiglio di non perdervi le cascate Taunay e Gabriela.

Per quanto riguarda, invece, il centro storico, vi posso dire che è pieno di begli edifici che vale la pena visitare. Troverete la Câmara Municipal, la Biblioteca Nacional, la Chiesa di Calendalaria, la Cattedrale Moderna, il Teatro Municipal, ed il Museo Nacional de las Belas Artes.

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Da non perdere l'ex acquedotto in stile romano oggi trasformato in un viadotto tranviario, sul quale passa il famoso tram giallo chiamato "Bonde". Se non soffrite di vertigini, fateci un giro sopra! Ma fate attenzione perchè il trame è aperto e non è dotato di parapetti!

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Gli Arcos da Lapa, sono rappresentati in tantissime cartoline della città, divenendo un vero e proprio simbolo della stessa.

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Tra il centro della città e la zona sud, troverete il quartiere di Santa Teresa, pieno di edifici storici caratterizzati da architettura spagnola.

Anche il quartiere Carioca, con i suoi enormi grattacieli, merita una visita. È molto suggestivo. Si tratta di una grande zona a traffico limitato, dove incontrerete i migliori bar della città e dove potrete ammirare il palazzo Petrobras e la Cattedrale Metropolitana, con le sue quattro vetrate di oltre 60 metri di altezza ed i suoi bellissimi giochi di luce.

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Da non perdere le bellissime spiagge di Rio, dove potrete praticare sport e fare amicizia, bere un bel succo di cocco e prendere il sole. Fra le spiagge più note, ci sono: la Praia Vermelha con la sua sabbia rossa, la Praia da Urca, la Praia do Flamengo, la Praia do Botafogo, la Praia da Tijuca, e la Praia do Leme. Da non dimenticare, ovviamente, Capocabana (nella foto in basso), che è un po' fuori rispetto al centro, ma è senza ombra di dubbio la più famosa della città, seguita da Ipanema, considerata la spiaggia dei VIP.

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Non potete lasciare la città senza aver visitato per lo meno una favela! Non che siano un bello spettacolo... ma fanno parte della dura realtà di Rio de Janeiro e, forse, vedere come vivono i “moradores” (gli abitanti) delle favelas, può servire a sensibilizzarci un po’ e può aiutarci a lamentarci di meno nella vita di tutti i giorni.

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Io ho avuto modo di dormire nella famosa “Cidade de Deus”, sulla quale è stato girato anche un film. Si tratta di una favela pacificata. Significa che, in teoria, è una favela tranquilla, perché controllata giorno e notte dalla polizia. Tuttavia, resta pur sempre una favela con le sue case “artigianali”: mattoni e cemento senza rifiniture, senza porte né finestre... Per entrare in una casa, si passa in un'altra. Letti non ce ne sono. Soltanto qualche materasso a terra, senza lenzuola, ovviamente. Niente bagno, niente cucina. Un fornellino. Un lavandino. E quando tutto va bene, una radiolina di quelle antiche, grande quanto il palmo di una mano, con l'antenna. Chiaramente, ogni cosa è da condividere con altre famiglie! Io restai a dormire lì insieme alla figlia del signore che mi ospitava, a casa di sua zia. Trascorremmo la serata a giocare a biliardo, in una bettola. Piccoli delinquenti scorrazzavano per le strade. Vecchi ubriachi giocavano a carte, bestemmiando e dicendo parolacce, di tanto in tanto. Gente strana. Odore di marjuana nell'aria. Una "sagres" fresca in una mano. Una sigaretta nell'altra. Al mio turno, mi spiegarono come tirare e mandai subito la prima palla in buca! Era la prima volta che giocavo a biliardo. E non sarebbe stata l'ultima, visto che in Brasile è un gioco molto comune.

Fate molta attenzione però, ad addentrarvi da soli nelle favelas. E non fidatevi nemmeno degli abitanti del posto. Vi racconto cosa mi è successo. Dato che non ero rimasta molto soddisfatta dalla "Cidade de Deus", decisi di visitare una favela non pacificata, da sola, perchè la mia amica brasiliana non voleva andarci. Mi trovavo al centro di Rio ed andai ad una fermata dell'autobus a chiedere indicazioni. Un signore sulla cinquantina mi disse che lui era un "moradores" di una favela lì vicino e si propose di accompagnarmi, dicendomi anche che non era raccomandabile andare da sola. Io mi fidai di lui. Solitamente, mi sono sempre fidata delle persone. Adesso, un po' meno. Insomma, presi il pullman insieme a lui. A mano a mano, la gente scendeva ed il pullman si svuotava. Calava anche la sera. Io chiacchieravo con il tipo, che intanto aveva cominciato a farmi domande troppo personali. Finalmente arrivò la nostra fermata e scendemmo. Prima di entrare propriamente nella favela, lui si fermò in un bar ed un altro signore mi provava a far capire che il tizio non era affidabile. Io anche avevo avuto lo stesso sospetto, ma non sapevo cosa fare. Mi trovavo ormai in una favela, di sera, da sola, con tanti oggetti di valore, e soli 20 anni. L'immaturità mi aveva cacciato in quella situazione. E quello che vidi, fu allucinante. C'erano bancarelle con ogni tipo di droga, etichettata, con il prezzo. Pochi reais. Cocaina, marjuana, hashish, crack. Il signore comprò delle pietre di crack. A vendergliele, un bambino di poco più di 10 anni, armato di un mitra più alto di lui. Gli altri commercianti avevano la sua stessa età, o giù di lì. Ed erano tutti armati. Mi veniva quasi da piangere. A quel punto, ero sicura di dovermi allontanare immediatamente dal mio "amico", ma non sapevo ancora come fare. D'altronde, lui era gentile nei mie riguardi. E diceva di proteggermi. Diceva che era pericoloso per una "gringa" girare da sola in una favela come quella. Facemmo una passeggiata. Bevemmo una birra in una specie di bar e poi cominciò a dirmi cose oscene. Fu allora che decisi di andarmene, e alla svelta. Gli dissi che sarei potuta essere sua nipote, gli dissi che mi faceva schifo e chiesi subito indicazioni per un taxi. Presi un moto-taxi, che mi accompagnò fino a casa. E per fortuna, mi andò bene!

Cosa c'è da vedere nei dintorni di Rio de Janeiro?

Rio de Janeiro è una città enorme, ed anche il Brasile. Quindi, parlare di "dintorni" è un po' complicato. Ci vuole molto tempo per spostarsi da una città all'altra. Tuttavia, potrete comunque fare delle belle gite fuori porta.

Io ho visitato Niteròi, un comune della zona metropolitana di Rio, separato dalla città dalla Baia de Guanabara, ma collegato grazie al lunghissimo Ponte Presidente Costa e Silva, conosciuto anche, più semplicemente, con il nome di Ponte Rio-Niteròi. Si tratta del sesto ponte più lungo al mondo e del primo più lungo di tutto l'emisfero meridionale.

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Tra le cose da vedere, a Niteròi, c'è il Museo d'arte contemporanea, conosciuto anche come MAC. Progettato da Oscar Niemeyer, fu inaugurato nel 1996. Si tratta di un edificio in cemento, dipinto di bianco, sormontato da un'enorme cupola, che lo fa sembrare un disco volante. Il museo si estende su tre piani, ai quali si accede attraverso una lunga rampa curvilinea ed ospita, prevalentemente, la collezione dell'artista brasiliano João Sattamini.

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Fa parte del cosiddetto "Caminho Niemeyer", ovvero un insieme di edifici di enorme valore architettonico, tutti progettati da Oscar Niemeyer, che si estende per ben 11 chilometri, lungo il litorale di Niteròi. L'obiettivo era quello di rivitalizzare la città ed il complesso, ancora non terminato, include la Fundação Oscar Niemeyer (FON), il Memorial Roberto Silveira, il Teatro Popular, il Terminal de Barcas de Charitas, il Centro Petrobras de Cinema e la Praça JK.

Personalmente, ho preferito andare al mare e quindi, piuttosto che andare in giro a visitare monumenti, ho visitato le varie spiagge! La più bella in assoluto è la Praia de Itacoatiara. Belle anche la Praia de Icaraì, la Praia de Boa Viagem, la Praia de Piratininga, la Praia de Camboinhas.

Un'altra città che ho visitato, a circa 70 chilometri di distanza da Rio de Janeiro, è Petropolis. A Petropolis potrete vedere la vecchia residenza estiva dell'Imperatore Pedro II, la Cattedrale de São Pedro de Alcântara, la Casa di Santos Dumont (l'inventore dell'orologio da polso) ed il Palazzo della Principessa Isabella. Io ci andai in taxi insieme alla cugina del signore che mi ospitava, e suo figlio, mio coetaneo. Onestamente, avrei fatto tranquillamente a meno di andarci. Spesi un sacco di soldi e non vidi niente di così eccezionale. Ci spostammo anche nella vicina città di Teresópolis, famosa per le sue vie dello shopping.

Inoltre, avevo programmato una gita ad Angra dos Reis ed al suggestivo villaggio di pescatori di Búzios, ma alla fine non riuscii a visitarle, per mancanza di tempo. Tuttavia, in molti me le avevano consigliate. Distano, rispettivamente, 150 e 185 chilometri da Rio de Janeiro.

Consiglieresti di vivere a Rio e Janeiro?

Mah... forse no. Nonostante sia forse la città più bella che abbia mai visitato, credo che ci siano tanti altri posti dove si vivrebbe meglio. Per strada, purtroppo, si vede di tutto. Non è raro incontrare barboni per strada, in stato pessimo, come questo nella foto seguente.

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Inoltre, c'è moltissimo traffico, sia di auto, che di pedoni. E, come ho già detto, si nota troppo il divario esistente tra ricchi e poveri. In ogni caso, questa città mi è rimasta nel cuore... ed anche sulla pelle...

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Durante il carnevale di Rio, una notte, ero nei pressi di una favela e conobbi un tatuatore. Bevemmo qualche birra e poi gli chiesi di farmi questo tatuaggio. Erano le tre di notte. Ma me lo fece. Mi portò a casa sua, c'era sua moglie, una casa grande forse 15 metri quadrati. Senza muri. C'era un bimbo che dormiva a terra, su un materasso. E tanta gente che mi girava intorno mentre il ragazzo mi tatuava. Fu una situazione strana. Molto. Ed il tatuaggio non è neppure bello. Ma è un ricordo. Un ricordo di quella magnifica esperienza a Rio de Janeiro. Un ricordo indelebile sulla pelle, come è indelebile il ricordo che porto nel cuore.

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Insomma, Rio è una città fantastica. Ma non la consiglierei per viverci. Resta però, un'ottima meta per una vacanza da sogno!

Viaggiate, scoprite nuove culture, mangiate cibi nuovi, conoscete gente, fate amicizie, ampliate gli orizzonti. Vi sentirete liberi! E sarete felici!

Non mi resta che augurarvi buon viaggio ed una buona permanenza a Rio de Janeiro!


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