8 Cose da considerare prima di scegliere la meta Erasmus

1- La qualità della didattica

Questo, innanzitutto, deve essere sempre il principale e più importante aspetto da tenere in considerazione. L'Erasmus è un periodo importante e, dal mio punto di vista, un'occasione di arricchimento nella vita di uno studente universitario e futuro professionista. Tuttavia, non bisogna dimenticare che questo tipo di borse sono finanziate dallo Stato. Di conseguenza, quante più persone vanno in Erasmus, meno sarà il denaro distribuito ad ognuna.

È fondamentale guardare a questi 6 mesi o a questo intero anno come ad un periodo in cui si possa beneficiare della didattica delle migliori università d'Europa. Con questo non intendo dire che nel proprio Paese, nel mio caso, in Portogallo, la didattica universitaria non sia di buon livello; dico soltanto che esiste molta varietà e conoscere e imparare altri modi di fare quello che rientra nella nostra area di competenza va soltanto a nostro vantaggio.

Le classifiche delle università spesso non stabiliscono in modo chiaro le migliori e le peggiori università. Anzi: tali classifiche si basano su criteri specifici e soggettivi. Tuttavia, è utile avere una nozione delle classifiche relative alla nostra area di competenza, anche per capire in che tipo di università vale la pena investire di più.

Un'altra tecnica utile ad accertarsi di questo aspetto è cercare online le tesi degli studenti delle varie facoltà a cui si sia interessati e comprendere il livello e il tipo di richieste messe in pratica. Nel mio caso, per Architettura, questo passo è stato relativamente facile da realizzare, visto che è sufficiente cercare su Pinterest o persino su Google per avere una visione generale di ciò che viene fatto.

8 Cose da considerare prima di scegliere la meta Erasmus

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2 - L'alloggio

Per me è incredibile che alcuni studenti scelgano la meta dell'Erasmus senza prima aver parlato con i genitori dei prezzi degli affitti nella città dove vogliono andare. È un errore colossale e molto spesso induce a fare rinunce dell'ultimo momento, quando, infine, ci si rende conto che non potrà esserci un simile budget.

(Attenzione: non contare troppo sui fondi della borsa. È bene ricordare quanto sia fondamentale un buon fondo di gestione per i primi mesi, visto che bisogna aspettare un po' di tempo prima che la borsa arrivi sul nostro conto bancario e nella maggior parte dei casi in ogni caso non coprirà la totalità dei costi affrontati durante la mobilità).

Per avere informazioni sui prezzi degli affitti ci sono diverse opzioni. Parlare con persone che vivono in quella città può essere una buona idea. Molto probabilmente ci sarà qualche studente proveniente dalla città dove volete andare che fa l'Erasmus nella vostra facoltà. Fare due chiacchiere è sempre molto utile!

Aderire a gruppi su Facebook o su altri social network può anche essere una buona idea per sondare il terreno dei prezzi e capire cosa bisogna aspettarsi e in quali condizioni. Un'altra idea può essere cercare sul sito dell'università oppure su quello dell'ESN del luogo. Di solito c'è una sezione strettamente dedicata a questo tipo di aspetti, dove chi gestisce i siti scioglie i dubbi più comuni, ma è anche disponibile a rispondere a email più specifiche. Su questi siti c'è un po' di tutto: da informazioni sulle residenze universitarie, nel caso in cui ci siano, fino a consigli su come gestire una casa in affitto, a seconda del contesto.

3 - Il costo della vita

Anche questo estremamente importante! Certo, le borse Erasmus fanno distinzione a seconda del costo medio della vita nel Paese, ma conviene fare una ricerca più approfondita per comprendere il tipo di mercato e fare le migliori scelte possibili.

Siamo sinceri, sarà difficile trovare qualcosa con un costo della vita inferiore a quello del Portogallo - forse solo alcuni Paesi dell'Est Europa - perciò è fondamentale saper risparmiare con attenzione e fare economia.

Per saperne di più sull'argomento, ho parlato con dei milanesi (ho avuto la fortuna di avere con me in Erasmus un ragazzo dell'anno precedente della mia università che mi ha dato alcune indicazioni preziose) o con studenti della nostra università che siano già stati in Erasmus nell'università nella quale vogliamo andare (nessuno come questi ultimi sono in grado di fare meglio il confronto tra i due sistemi).

Per coloro che vanno in un Paese dove non si utilizza l'Euro, conviene anche fare alcune ricerche sulla moneta e conoscere in anticipo alcuni prezzi tipo di prodotti, in modo tale da non essere ingannati una volta arrivati nel Paese. Non bisogna vergognarsi di chiedere ad altri studenti quanto è normale pagare per una data cosa o un dato servizio: all'inizio può essere abbastanza complicato capire se il prezzo richiesto sia giusto o meno.

C'è un sito molto interessante che può risultare utile, dove è possibile confrontare i prezzi delle varie città e dei prezzi tipo di ogni prodotto. Non so se comprende tutte le città del mondo, ma so che ci sono già abbastanza informazioni e molte città.

4 - I trasporti

Questo aspetto è molto variabile e si divide in due punti: "come arrivo dalla città in cui vivo alla mia città Erasmus? " e "una volta lì, come mi muovo? ". (Il tema trasporti non è facile come sembra).

In genere, la questione varia a seconda della dimensione della città. Milano, ad esempio, è una città con un'offerta enorme in questo campo e devo confessare che non c'è stata alcuna situazione in cui dovessi preoccuparmi molto. È una città che ha trasporti a qualsiasi ora e per tutte le zone della città (migliori e molto più affidabili che a Lisbona). Invece, una mia collega che ha fatto l'Erasmus a Padova ha dovuto procurarsi una bicicletta in modo da non sentirsi privata della sua libertà e mobilità.

8 Cose da considerare prima di scegliere la meta Erasmus

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Primo punto: "come arrivare? " In genere, in aereo. Sarà necessario verificare che esistano voli diretti, come sono fatti i collegamenti aeroporto-centro della città, quali compagnie volano in quel Paese e quali sono le loro politiche in quanto a bagaglio. A Milano c'era la possibilità di volare sia con TAP dal Portogallo sia con Ryanair. All'andata, a Settembre, ho optato per TAP, visto che la tariffa base risultava economica e mi permetteva di portare il bagaglio da stiva e una borsa supplementare di 10 kg (il che è stato molto utile visto che avevo bisogno di portare la mia borsa da campeggio per i futuri viaggi qui da Milano. A Natale, dovendo viaggiare senza bagaglio, ho scelto Ryanair, che offre prezzi imbattibili.

Accertarsi che ci siano aeroporti nelle vicinanze e che esista una buona rete di trasporti, come treni o autobus, è una mossa altrettanto intelligente e un'informazione da tenere in conto se si ha in mente di fare qualche viaggio. A Milano ci sono tre aeroporti e mi diverto ad aprire pagine e pagine con offerte di voli, per quante opzioni ho a disposizione. (Nel caso dell'Italia, Ryanair copre molte zone e diventa vantaggioso volare partendo da quasi tutti gli aeroporti del Paese).

Dopo, c'è da accertarsi sulle opzioni disponibili per gli spostamenti da pendolare - cioè quelli che faremo tutti i giorni: casa-università/università-casa. Di solito, tutte le città hanno un sistema di traporti pubblici (nel caso di Milano è l'ATM) che conviene consultare prima di scegliere l'abitazione. In questo modo, è possibile confrontare più opzioni e prendere la decisione migliore.

Per esempio, qui a Milano vivo a circa 10 minuti a piedi dall'università (Città Studi - Lambrate). Ho preferito pagare un po' di più per l'alloggio per avere un po' più di spazio e stare vicino all'università. Ora che sono iniziati i giorni caldi, credo che la scelta sarà quella di andare a piedi (o in bicicletta, nel caso in cui mi decida a comprarne una), ma durante l'inverno avevo sempre due opzioni: o la metro, che si trova proprio di fronte a casa mie e a una fermata di distanza o il tram a pochi passi, che è sempre un giro più piacevole. Attualmente, gli studenti pagano 22€/mese (Aprile 2017) per l'abbonamento mensile all'ATM e questo permette di spostarsi all'interno dei confini della città, con ogni mezzo di trasporto ATM.

5 - La posizione geografica

Non c'è niente di male ad andare in un posto più periferico. C'è anche chi lo preferisce di gran lunga! Può diventare un'esperienza diversa ed originale: la bellezza non si trova solo nelle grandi città.

Tuttavia, conviene valutare i collegamenti che il luogo ha rispetto ad altri possibili luoghi d'interesse. Nel caso degli studenti di Architettura, consiglio fortemente di conciliare il meglio possibile gli studi con i viaggi, in modo da vedere posti nuovi e da comprendere come funzione questa nostra ricchissima Europa, nella sua somiglianza, ma anche nella sua differenza.

Quando ho scelto Milano, ho fatto le mie ricerche! Ho scoperto che esistevano tre aeroporti della città: Malpensa, Linate e Bergamo (Orio al Serio). Malpensa e Orio al Serio hanno tantissimi voli a meno di 20€ per i punti più svariati d'Europa; basta stare attenti e cercare bene. Linate è l'aeroporto più vicino al centro della città e opera con EasyJet, che a volte conviene per alcune mete. Inoltre, Linate si può raggiungere con i trasporti pubblici urbani, mentre per Malpensa e Orio al Serio, che si trovano a circa 45 minuti o un'ora dal centro è necessario prendere uno shuttle bus. Ci sono shuttle bus che partono da Centrale e da Lambrate per Orio al Serio con un orario molto vasto (mi è capitato di prenderne uno alle 4 del mattino), a circa 5€ e per Malpensa a 8€. Esiste anche un collegamento in treno per Malpensa a 12€.

I treni sono un'altra benedizione! L'Italia è molto ben collegata e l'azienda regionale che opera in Lombardia ha servizi di ottima qualità. È possibile spostarmi in città come Cremona, Brescia, Pavia e Mantova con rapidità e con prezzi accessibili (proprio nel periodo di Natale ho visitato Pavia e la sua Certosa pagando appena 5€ circa. ) Tra le città del Nord, i prezzi dei viaggi in treno possono essere convenienti: ho visitato persino Venezia con la CartaFreccia Young a circa il 50% del prezzo originale. Anche per visitare i laghi la migliore opzione è il treno e una piccola fuga in Svizzera, a Lugano può anche venire circa 8€.

Infine, gli autobus. Ci sono molte compagnie che operano in Italia, ma quella che ho utilizzato di più e che ritengo abbia una maggior copertura dell'Europa è la Flixbus. Fino ad oggi, non ho avuto alcun problema rilevante con questa compagnia (ad eccezione di alcuni ritardi, ma in genere sono puntuali) e l'ho già utilizzata per percorrere un po' tutta l'Italia e il sud della Francia. Bisogna stare attenti e imparare dei trucchi (consultare i prezzi degli autobus in forma anonima), ma sono già riuscito a prendere dei biglietti molto economici, fino a 5€, tra città italiane. Lo scorso mese, sono partito da Milano a Lione a circa 19, 90€. Un vero e proprio affare.

Niente di meglio che accertarsi di questi aspetti prima di partire e pensare a quello che piacerebbe visitare, in modo da capire quanto è importante stare in una città con una posizione centrale e buoni collegamenti. Conosco anche persone che sono state in Erasmus in città più piccole e hanno scoperto punti non così tanto turistici e che adorano l'esperienza nella stessa misura. Ricercando informazioni sulla regione e sui luoghi meno "bazzicati", potremmo innamorarci di luoghi che in partenza non giudicavamo così interessanti e che in realtà hanno molto da offrire.

6 - Il contrasto culturale

Chi fa l'Erasmus spesso dimentica che nonostante siamo tutti europei e abbiamo una matrice culturale di base in comune, ci sono anche molte differenze culturali, che sono ciò che fa ridere di ogni popolo, ma anche ciò che nei primi periodi ci fa sentire degli estranei all'interno di una città.

In Italia, ad esempio, posso dire che l'adattamento sia stato relativamente facile ma che alcuni aspetti tardavano a essere assorbiti. All'interno dell'Italia stessa, c'è molta varietà, come ho potuto confermare dopo aver visitato tante città e aver condiviso esperienze con altri colleghi che fanno l'Erasmus in altre zone del Paese.

Conviene fare qualche ricerca per sapere quali sono gli aspetti che nel viaggio causeranno maggiormente shock e poi tocca buttarsi con spirito libero e tentare di comprendere e apprezzare altre modi di stare al mondo. Tuttavia, per i più casalinghi, forse le mete nelle quali il contrasto culturale è maggiore non sono la scelta migliore.

A Milano, per esempio, ho scoperto che le persone tendono a essere un po' più impersonali e fredde, ma questo non significa che sono antipatici. Ho imparato che nel momento di lavorare, si lavora e dopo c'è sempre tempo per lo svago. Ho imparato che i due baci all'italiana si iniziano dal lato contrario a quello dei portoghesi. Ho imparato che la cucina italiana è molto più che pasta e pizza. Ho imparato che ho un mondo aperto ai miei piedi pronto ad essere scoperto se anche io sono aperta a nuove abitudini e nuovi modi di vivere.

7 - La lingua

È vero, l'inglese attualmente funziona da lingua universale, ma scegliere una meta pensando che ce la caveremo solo con la lingua della Regina è un po' illusorio. Non c'è niente di peggio che sentire di non riuscire a comunicare con chi ci sta intorno e poter esprimere le nostre opinioni. Nei primi tempi a Milano, capivo tutto ciò che mi dicevano ma mi vergognavo a parlare (e certo, sì, ancora non sapevo tante cose come le so oggi). Confesso di essermi sentita un po' frustrata, visto che in genere sono abbastanza loquace e che mi piace scherzare.

Chi fa l'Erasmus deve tenere a mente che ci sarà anche la sfida di imparare una nuova lingua davanti a sé. All'inizio, ho considerato la possibilità di andare a Parigi, ma poi ho pensato che avevo bisogno di una sfida linguistica più grande, visto che il mio francese era già abbastanza buono (cosa che ora ho perso imparando l'italiano e non facendo più pratica). È molto importante non avere paura e non escludere Paesi von lingue più difficili e particolari semplicemente perché è impensabile imparare la lingua in 6 mesi o in un anno.

Sono arrivata alla conclusione che impariamo molto di più di quello che crediamo e che è fantastico vedere la nostra evoluzione. È impossibile non imparare quando si sta 24 ore su 24 immersi in un'altra lingua. (Se c'è una cosa che mi dispiace qui a Milano, è che siccome ci sono molti studenti internazionali e vivo con altre portoghesi, finisco per usare molto l'inglese e il portoghese nella mia vita quotidiana).

Generalmente, le università offrono corsi di lingua per gli studenti in mobilità; esistono i progetti Tandem e, online, c'è sempre la possibilità di fare alcuni esercizi e imparare di più sulla piattaforma OLS+. Non ci sono davvero scuse (ricordarsi che può essere un valore aggiuntivo molto importante in futuro: una lingua in più sul curriculum).

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8 - I crediti/le equivalenze

Passiamo ora ad argomenti più burocratici e noiosi: i crediti e le equivalenze! Per fortuna nella mia facoltà e nella mia università, ho l'opportunità di poter avere varie opzioni (si legga mete) nelle quali le equivalenze sono praticamente tutte garantite. Non si trova molta difficoltà nel trovare discipline simili a quelle che abbiamo a Lisbona nei curricula delle università in cui andiamo in Erasmus.

Il primo passo è sempre valutare i vari curricula dei vari Paesi e delle varie città in modo da valutare la somiglianza o la differenza tra di loro. Parlare con gli studenti che hanno già fatto lo stesso tipo di mobilità può anche essere utile per scoprire quali sono le aree in cui hanno avuto più o meno facilità a trovare discipline "gemelle".

Dopo, è questione di negoziare! In primo luogo, perché esistono uffici per la mobilità più flessibili di altri e poi perché non tutte le facoltà hanno lo stesso ambito universale (è molto più facile fare l'Erasmus in Architettura che in Giurisprudenza, ad esempio).

Avere già le informazioni necessarie nel momento in cui si fa il Learning Agreement è l'arma migliore. In questo modo, è possibile giustificare le nostre scelte e magari scegliere materie un po' più "marginali", per poter approfittare dei punti forte dell'università nella quale andiamo e sfruttare le materie che forse in Portogallo non avremmo mai fatto.

Il mio piano di studi è abbastanza diverso da quello che avrei fatto se fossi rimasto a quello base già concordato tra le università, ma visto che ho fatto ricerche, ho difeso le mie scelte, ho ricevuto l'approvazione del mio Ufficio per la Mobilità e al momento sto facendo discipline molto interessanti e stimolanti, che mai avrei avuto l'opportunità di fare in Portogallo.

Infine, fare attenzione: non tutte le università hanno lo stesso modo di attribuire crediti. Ci sono università nelle quali le discipline hanno più valore rispetto ad altre ed è necessario vedere se il numero delle ore necessarie per completare i 30 ESCT sono plausibili e, se non lo sono, si finisce per fare acrobazie incredibili per riuscire a fare una simile impresa. So di persone che hanno finito per fare 9 materie in un semestre! Attenzione!


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